Al castello Sforzesco la Biennale di Vigevano

Far parlare di una mostra ancora prima che quest’ultima diventi realtà. Un record che, sicuramente, sta facendo da cassa di risonanza alla “Af-metastrategy” società specializzata nell’organizzazione di eventi. Nello specifico dell’organizzazione e realizzazione de “la Biennale d’arte di Vigevano” che ‘occuperà’ dall’8 aprile al 31 maggio del 2024 gli spazi de: la Sala della Duchessa, la Strada Sotterranea e le prigioni del Castello Sforzesco a uso esclusivo, mentre la strada sopraelevata sarà utilizzata ma aperta al pubblico.

Il sindaco Andrea Ceffa dice: «Per questo progetto che non è sembrato né a me, né alla giunta, tanto criticabile, incasseremo 30mila euro, in un periodo nel quale non abbiamo altre richieste. La “Af-metastrategy” aveva bisogno della delibera per riuscire a muoversi e fare in tutta tranquillità. Si tratta di una opportunità, incassare 30mila euro non è una cosa da poco, l’agenzia ha scelto Vigevano come vetrina della Biennale, la notizia rimbalzerà sui social, sicuramente, e attirerà persone a Vigevano, insomma sarà un modo per valorizzare le sale e si auguriamo che tutto vada per il meglio. Il progetto, comunque, verrà presentato dopo le festività».

ARTE A 360 GRADI Ma esattamente, cosa si vedrà nella Biennale di Vigevano? Secondo gli organizzatori, sarà un’esposizione di arte moderna a 360 gradi: sarà possibile vedere opere di pittori come Oliviero Pastera, Mirko Roncelli, JayJay, Mariella Rinaldi, Isabella Carafì, scatti di fotografi come Enrico Fossati e Giuseppe Marani, ma anche altre forme d’arte, come le creazioni luminose del “light painter” Claudio Cavalli o i prodotti d’arte del poliedrico Max Falsetta. Tra i nomi più noti al grande pubblico, c’è però quello di Andy, al secolo Andrea Fumagalli, assieme a Morgan fondatore dei Bluvertigo (storico gruppo New Wave italiano) ma, oltre che musicista, anche illustratore, pittore, dj e pattinatore. Insomma: un artista a tutto tondo, che sarà direttore artistico dell’intera rassegna.

LE REAZIONI L’opposizione non sta a guardare. Piero Pizzi del gruppo “Vigevano prima di tutto” dice «l’assegnazione del progetto alla “Af-metastrategy” è stata fatta in modo del tutto approssimativo, veloce, ma non è così che si dovrebbe agire quando si sta gestendo una operazione importante come questa. Oltretutto la recente costituzione della Af-metastrategy, registrata solo il 22 dicembre 2022 e considerata priva di esperienza pregressa in simili iniziative, fatto verificabile anche dalle pagine social della medesima società».

SI VA AVANTI Il sindaco Ceffa, informato di questa posizione, ha detto: «non mi interessa. Noi andiamo avanti, a parlare saranno i fatti, queste sono solo inutili polemiche. Qui, a volte, l’importante è criticare e demolire, indipendentemente da quello che si sta davvero facendo. E’ un modus vivendi insito nell’agito dei vigevanesi: ma non tutti sono così, noi siamo certi che la maggior parte di essi non la pensa in modo così negativo o distruttivo». La “Biennale d’arte Vigevano 2024” nasce da una proposta che lo scorso 12 dicembre l’Af-metastrategy ha presentato in Comune. Sono previsti due grandi eventi nella sala del Duca, l’idea è quella di esporre opere d’arte, dar vita a congressi e workshop. Il Comune «prende atto che l’iniziativa, alla sua prima edizione, potrà generare una auspicata ricaduta positiva sia sul turismo sia sull’economia locale della città – spiega ancora il sindaco – mi sento anche di tranquillizzare le associazioni culturali cittadine: nessuno vuole escluderle anzi, questa è una occasione per incrementare, rafforzare il lavoro di rete».

L’EVENTO «Per questo evento verranno riaperti tre luoghi: la Sala della Duchessa inagibile da molti anni, la zona delle prigioni, la sotterranea, quella buia, che meritano di essere scoperti – puntualizza e conclude l’assessore alla cultura Riccardo Ghia – ogni cosa, ogni passo dovrà essere concordato con l’amministrazione: penseranno anche alla biglietteria e alla pulizia dei luoghi, lavoreremo con una società che ha, alle spalle esperienze di alto livello in città d’arte del calibro di Venezia. Il percorso della Biennale d’arte sarà studiato ad hoc per far vivere una esperienza nuova e arricchente».

Isabella Giardini

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