L’oratorio del Sacro Cuore “vieta” le patatine di Amica Chips. «Non acquisteremo più patatine di Amica Chips, ho dato disposizione ai nostri fornitori di cambiare marca». Anche don Stefano Targa che gestisce la parrocchia del Sacro Cuore di Vigevano si schiera contro la campagna pubblicitaria relativa alle patatine Amica Chips, in cui durante una funzione religiosa si vedeva una patatina sostituire l’ostia.
CONDANNE La reazione del mondo ecclesiastico non si è fatta attendere: l’Aiart, associazione degli ascoltatori di radio e televisione di ispirazione cattolica, ha presentato ricorso proprio gli scorsi giorni. Il comitato di controllo dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria ha invece provveduto a bloccare l’ulteriore diffusione dello spot, in tutte le versioni e su tutti i canali.
Sulla pagina Facebook del Sacro Cuore è stato condiviso un articolo che raccontava questo spiacevole episodio – prosegue don Stefano Targa – ma è una presa di posizione di diversi oratori e parrocchie. Il fornitore del nostro bar naturalmente non ha alcuna colpa riguardo a ciò che è successo, ma è stato opportunamente informato che come oratorio non acquisteremo più patatine di questa marca finché lo spot non sarà ritirato.
OFFENSIVA Una pubblicità che è stata percepita come una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di cattolici e un’offesa verso la sensibilità religiosa. Una posizione ribadita, tra gli altri, da Adriano Fabris, professore di Filosofia morale dell’Università di Pisa in un’intervista rilasciata ad AgenSir: «Nel caso di questa pubblicità bisogna rivendicare il rispetto per l’esperienza religiosa in generale perché la blasfemia nei confronti di una religione, in questo caso la cattolica, offende tutte le altre religioni, impedisce che ci sia uno spazio religioso riconosciuto e rispettato nella dimensione pubblica, prende in giro il fatto che l’essere umano possa esprimere le proprie esigenze, i propri bisogni, le proprie istanze di senso in una dimensione religiosa».
Edoardo Varese
