La tradizione Lomellina del Crocione

Anche quest’anno, in Lomellina, a Tromello rivivrà la tradizionale processione del Crocione che è, a tutti gli effetti, una delle più sentite del territorio lomellino.

TRADIZIONE SECOLARE «Si tratta di una tradizione molto antica e qualcuno sostiene che risalga addirittura al 1630 (anno della peste descritta da Manzoni) quando, tramite voto popolare, si diede il via per la prima volta» afferma Pierangelo Colombani, uno dei tromellesi coinvolti nella processione. Durante il rito del Crocione, un penitente dall’identità segreta, vestito con una tunica scarlatta, trascina una croce enorme con, ai piedi nudi, delle catene.

LE ORIGINI NEL ‘600 Sulla processione (che viene svolta ogni anno il giovedì santo) e sulle sue origini si sono interrogati anche alcuni storici locali: uno su tutti Giancarlo Bindolini che, dopo una ricerca negli archivi parrocchiali e comunali, ha avvalorato l’ipotesi dell’origine della processione attorno al 1600. Una cosa è certa: la croce, di 42 kg, era originariamente custodita nella chiesa, presente in piazza Tromello, dedicata dalla Madonna. La stessa chiesa venne prima sconsacrata (in era napoleonica) e successivamente demolita (attorno agli anni ‘60).
Dal momento della demolizione la tradizione fa capo alla chiesa di San Rocco (da cui parte la processione che poi raggiunge un’immagine, presente in via Trieste, raffigurante Gesù che prega nell’orto degli ulivi.

La processione – continua Colombani – anticamente era fatta prima della celebrazione della Santa Messa, per poi venire spostata, una ventina di anni fa, dopo la celebrazione.

LA CONFRATERNITA Nella chiesa di San Rocco nacque in conseguenza alla presenza di questa tradizione, una confraternita che però, con gli anni, è decaduta per poi essere ricostituita: «Ho l’onore di far parte di questa comunità – aggiunge Pierangelo Colombani – e di sfilare ai lati della processione, reggendo la croce, con la tunica bianca e il medaglione con l’immagine di San Rocco».

LUCI SPENTE L’anno scorso, in seguito ad una proposta della Pro Loco si era tentato di rendere più suggestivo il percorso della processione, spegnendo i lampioni della strada percorsa.

Edoardo Casati

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