San Vincenzo al passo con i tempi

“La Carità nella San Vincenzo de Paoli dall’800 ai giorni nostri: la necessità di un cambiamento”. Domenica 5 novembre dalle 15 l’Auditorium San Dionigi ha ospitato il convegno della Società di San Vincenzo de Paoli. Un appuntamento per fare il punto su tutto quello che è stato realizzato finora e per guardare agli obiettivi futuri, avendo come obiettivo principale l’esigenza di essere uno strumento per aiutare il prossimo, sempre.

ESEMPIO L’evento è stato aperto dalle parole di Elisabetta Borghi, presidente del Consiglio centrale di Vigevano della “San Vincenzo”: «A Vigevano abbiamo aiutato trecento famiglie in difficoltà, fornito cinque borse lavoro, aiutato i carcerati a imparare una professione, collaborato con molte associazioni, creato una sartoria solidale grazie a un bando della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La carità è una linfa vitale, nella San Vincenzo si è modificata, abbracciando il welfare, guardando alla povertà avendo amore attivo dentro di sé capace di restituirne altrettanto». Secondo monsignor Angelo Croera, vicario generale della diocesi di Vigevano, «c’è bisogno di intensificare la logica del bene, guardando le nuove povertà, non solo quelle materiali, ma morali: c’è tanto conflitto, occorre creare una ecologia del bene contro l’indifferenza, privilegiare la logica del bene, quindi metterci nei panni di chi viene a bussare per chiedere aiuto; la Bibbia ci insegna che deve essere un imperativo, prenderci cura dei poveri che non si sentono amati dalla Chiesa».

Occorre educare le comunità, ci si salva insieme, non escludendo nessuno, occorre far visita alle famiglie povere, entrando nelle loro case con delicatezza, insieme.

NAZIONALE Presente a San Dionigi anche Paola Da Ros, presidente della Federazione nazionale “San Vincenzo”. «Con la Società di San Vincenzo De Paoli per la prima volta dei laici si sono occupati di carità – ha dichiarato – è arrivato il tempo di non chiudersi in se stessi, ma fare le cose assieme, la relazione di aiuto deve essere stabile, non unica, non siamo quelli del pacco alimentare, diamo altro oltre a quello, se serve». Per il vice sindaco di Vigevano Marzia Segù, che è anche assessore con delega ai servizi sociali, «la rete sociale dobbiamo essere tutti noi: c’è una grande collaborazione tra la San Vincenzo i servizi sociali del Comune, il Sil, bisogna co-progettare, farlo insieme, solo così i bisogni trovano soluzione». Infine Rossella Buratti, presidente del Coordinamento del volontariato, ha ricordato il rapporto di Vigevano col Terzo Settore. «Nel 2013 – ha affermato – è nato Amico Campus, nel 2017 “Dolce Positivo”, dal 2021 sono membro della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la “Rete Salute” unisce servizi sociali, Sil, club di servizio, Rete Cultura, il Pool Vigevano Sport, la Caritas, l’associazione Kore e molti altri».

Isabella Giardini

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