Viaggio in parrocchia / Gropello, dove si cerca di fare le cose al meglio

Che comunità cristiana è quella di Gropello Cairoli? La racconta don Giacomo Chiarello, parroco dal 2019.

MASSIMO SFORZO «E’ una comunità che cerca di fare le cose al meglio anche se come ormai dappertutto ci sono tante situazioni di famiglie in difficoltà, soprattutto economica. Con la Caritas parrocchiale si cerca di sopperire un po’ a questo disagio. I parroci miei predecessori hanno lasciato una bella realtà che si riscontra nelle persone che vivono la vita spirituale con forza e che si danno da fare per gli altri, e questa è una cosa molto bella». Don Chiarello è nato ad Abbiategrasso il 9 marzo 1975, si è diplomato alle magistrali ed è entrato in seminario nel 1991, venendo ordinato sacerdote il 26 maggio 2001. Da allora al 2012 è stato vicario parrocchiale a Valle Lomellina, Sartirana, Mede e Mortara. Dal 2012 ha ricoperto l’incarico di parroco a Mezzana Corti, poi a Zinasco Vecchio, Zinasco Nuovo, Pieve Albignola, infine a Gropello Cairoli. È stato assistente ecclesiastico di alcuni gruppi Scout e di zona Agesci, assistente dell’Azione Cattolica ragazzi e per cinque anni presidente della Fondazione Caritas di Vigevano. Ma come si trova a Gropello?

UNA BELLA CITTA’ «Mi trovo molto bene, è un bel paese, anzi una bella città, perché ha il titolo di città. In parrocchia ci sono diversi gruppi: la Caritas, il gruppo adolescenti, il gruppo oratorio, l’Oftal, l’Azione Cattolica, infine il gruppo che prepara il banco di beneficenza e il presepe». Ci sono altre associazioni cittadine con le quali si è instaurata una collaborazione?

Innanzitutto con l’amministrazione comunale, poi la Pro loco quando ci sono delle manifestazioni, il gruppo calcio San Giorgio, e a volte anche alcune associazioni culturali.

don Giacomo Chiarello

POCHI BATTESIMI Passiamo alla vita ecclesiale: quanti battesimi, comunioni e cresime ci sono stati nel 2023? E quanti sono quelli previsti per quest’anno? «Lo scorso anno abbiamo avuto pochi battesimi purtroppo, il calo demografico si fa sentire. Per quanto riguarda le comunioni e le cresime i numeri sono ancora alti, così anche per quest’anno. Ci sono molti giovani in oratorio, che è frequentato per la maggior parte dell’anno da preadolescenti e adolescenti, e dai bambini alla domenica soprattutto se ci sono iniziative. Per quanto riguarda gli animatori direi che ci sono solo nel periodo estivo del Grest anche se si sta tentando di inserirli anche in altre attività di oratorio, ma con un po’ di fatica. Ci sono quattro messe alla domenica e devo dire tutte abbastanza frequentate, certo anche qui si risente del calo della partecipazione costante alla celebrazione domenicale».

COSA MIGLIORARE Cosa si potrebbe migliorare nella vita comunitaria? «Innanzitutto che le persone possano sempre di più riscoprire la bellezza della fede, della preghiera, e questo certamente aiuterebbe per sapersi sempre più sentirsi comunità; e poi che ci possano essere sempre più persone desiderose di collaborare per migliorare la vita della comunità. Penso che la comunità abbia maggior bisogno di sapersi trovare di più insieme, perché c’è molta dispersione, ma questo credo sia un desiderio anche per gli altri sacerdoti».

Davide Zardo

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