Vigevano su Rai Uno per salvare le Maddalene

La città di Vigevano si mobilita per salvare il convento delle “sue” Maddalene. Nel concreto, con una petizione firmata in diretta tv dal sindaco Andrea Ceffa, spalleggiato (spiritualmente, s’intende) da una comunità intera che alle suore di corso Genova continua a tributare affetto e simpatia.

SULLA RAI Lo scorso mercoledì pomeriggio è approdato anche su Rai 1, tramite le telecamere de “La vita in diretta” il “caso” del convento vigevanese delle Maddalene che dal prossimo 20 giugno, per decisione diretta della Madre Generale, chiuderà definitivamente i battenti, con le ultime Figlie di Gesù Buon Pastore che saranno costrette a trasferirsi a Piacenza. Una decisione calata dall’alto e abbattutasi come un uragano sulla comunità di corso Genova, che da qualche anno ospita sei suore, tre delle quali un po’ in là con gli anni. Ma non per questo meno combattive.

VOLONTÀ «Non riesco nemmeno a rendermi conto che dobbiamo andar via il 20 giugno, è stata una cosa fatta troppo di fretta» ha raccontato suor Rosalba, madre superiora del convento, ai microfoni della popolare trasmissione Rai. Non prima di aver rimbeccato il conduttore Alberto Matano sull’esatto numero delle consorelle presenti a Vigevano: la vitalità, va detto, non le manca, né la volontà di non lasciare la città ducale. «Dobbiamo rimanere qui, dove siamo stati tanti anni – ha infatti incalzato suor Rosalba, che coi suoi 30 anni in terra vigevanese non è nemmeno la decana della comunità – una è qui da 60 anni e l’altra da 70, sono entrate in convento da bambine. Spostarle a questa età vuol dire farle perdere la testa». Le ragioni della chiusura sono da ricondurre al calo delle vocazioni, anche se per la suora si potrebbero trovare altre vie: «Ci vogliono mandare via perchè non ci sono tante vocazioni italiane, ma dall’estero ne abbiamo e anche tante». E, anche davanti a un momento difficile, l’ironia non le manca:

C’è il Signore che ci ascolta, è lo sposo, e se non mi ascolta sono guai.

LE REAZIONI In attesa di una risposta dall’alto (della congregazione o dei cieli, visto l’appello della madre superiora) la città si è schierata al fianco delle suore. Un sentimento messo bene in evidenza dalle tante interviste realizzare dagli inviati della Rai, con i vigevanesi interpellati apparsi dispiaciuti dall’addio delle Figlie di Gesù Buon Pastore: «Chiuderle – ha dichiarato qualcuno – sarebbe un delitto». Tanto che è stata lanciata una raccolta firme per promuovere la loro permanenza a Vigevano, del quale il primo firmatario è stato il sindaco Andrea Ceffa: «Le Maddalene qui da noi forniscono ancora aiuto a tantissime persone, e tanti li amano e le aiutano – è stato l’appello lanciato dal primo cittadino – al di là delle considerazioni sulle vocazioni, sulle quali noi non possiamo entrare, pensiamo che finchè le suore avranno forze possono restare qui».

DALLA DIOCESI L’accoglienza delle insegnanti che lavorano fuori sede, la comunità della fondazione Madre Amabile, la Caritas diocesana e la Comunità ortodossa romena sono solo alcune delle attività che ruotano attorno al convento delle Maddalene. La Diocesi di Vigevano, nel caso la Congregazione chiudesse, avrebbe un diritto di prelazione sull’acquisto di eventuali beni: l’auspicio però è quello che si possa trovare una soluzione differente. Se lo è augurato, anche in televisione, il vescovo Maurizio Gervasoni: «Ho scritto alla Madre Generale di venire incontro, se c’è la possibilità di rivedere questa decisione, magari rimandando qui qualcuno, se ne hanno».

Alessio Facciolo

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