Its Vigevano, le autorità: «Occasione da non perdere»

La scuola e una parte del mondo delle imprese non vogliono perdere l’occasione di avere due corsi Its a Vigevano e infatti sono in prima fila nel sostenere la proposta avanzata da Jobs Factory, in particolare il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, il vescovo monsignor Maurizio Gervasoni e il presidente di Confartigianato imprese Lomellina Luigi Grechi, secondo cui «è un’occasione che Vigevano e la Lomellina cercano da anni».

Con Jobs Factory abbiamo condiviso il percorso – afferma Grechi – anche perché l’assessore regionale Guido Guidesi pochi giorni fa ci ha confermato che la Lombardia non ha più la necessità di sviluppare ulteriori fondazioni per nuovi Its, quindi l’indirizzo è di puntare alla diffusione capillare di quelli esistenti.

ceffa sindaco
Andrea Ceffa

L’APPOGGIO DEL SINDACO Una formazione post diploma che si rivolge a Vigevano per restare a Vigevano. E’ questo il dato che ha convinto il sindaco Andrea Ceffa a dare il suo sostegno a Jobs Factory. «Siamo contenti che ci sia un interesse consolidato per il territorio – dichiara il primo cittadino – perché quello dell’Its è un tema che è stato discusso a lungo e in contesti diversi, dall’impresa alla Diocesi, passando per la scuola. Per varie ragioni non si era riusciti a far partire dei corsi in città, quindi sono contento che ora ci sia quest’opportunità da cogliere». Per Ceffa è centrale proprio la collocazione della sede, perché «averla a Vigevano è un grosso vantaggio per gli studenti della città e della Lomellina, che consente di costruire un rapporto diretto con le imprese che sono attive sul territorio». E che sono sempre state considerate centrali dal sindaco, il quale anche in passato aveva precisato di essere disponibile a sostenere l’istituzione di un centro per la formazione post diploma anche dialogando con le forze d’opposizione, ma che questo sarebbe dovuto «nascere dal territorio e dall’esigenza dei comparti produttivi. Dove gli Its funzionano le aziende ne sono il primo motore». Senza dimenticare la risposta della cittadinanza, poiché «la partenza effettiva dei corsi dipenderà dal numero di adesioni».

mons. Gervasoni - Vescovo di Vigevano

L’INTERVENTO DEL VESCOVO «Pensando alla pandemia mi viene questa immagine – commenta il vescovo Gervasoni – nel Giro d’Italia, che si è appena concluso, si vince sulle montagne e nelle cronometro, non in pianura, noi forse oggi siamo sulla Cima Coppi, ma è proprio in questa salita che dobbiamo darci dentro se vogliamo vincere». Con questa similitudine tratta dal ciclismo monsignor Gervasoni esprime il suo sostegno all’approdo di un Its a Vigevano, che ritiene un’occasione irripetibile. «Voglio esprimere – spiega – le mie sensazioni e quelle che oggi sono preoccupazioni, ma che vorrei si trasformassero in certezze: Vigevano ha bisogno di qualificare il suo patrimonio umano e culturale, di investire sulla formazione delle nuove generazioni. E’ vero che c’è una formazione umanistica che ha una sua importanza, ma c’è anche un sapere operativo e tecnico che non vale di meno e che a me sembra un ambito capace di consentire un grande sviluppo». Soprattutto se si avrà la lungimiranza di comprendere l’impatto che un percorso scolastico a cavallo tra scuola secondaria, università e mondo del lavoro potrebbe determinare. «Se riusciremo a vivere bene questa opportunità – rimarca mons. Gervasoni – stabilizzeremo molto bene questo territorio e daremo delle opportunità lavorative e formative importanti ai nostri ragazzi».

L’OCCASIONE E questa è forse l’ultima opzione rimasta al territorio – che non ha ancora corsi Its nella Regione che ne ha di più in Italia – almeno agli occhi del dirigente scolastico del Cairoli Alberto Panzarasa: «A Pavia ho visto diverse esperienze di questo tipo e l’impressione è positiva perché fanno crescere il contesto in cui sono inserite, creando legami tra scuola, amministrazione e aziende, che sono sempre stati deboli. Messe assieme queste realtà possono traghettare i ragazzi nell’affrontare il problema della disoccupazione giovanile, costituendo una sinergia che nel 21esimo secolo è necessaria. L’alternativa per Vigevano e per la Lomellina è il declino». Senza contare che, secondo l’insegnante del Casale nonché assessore Andrea Sala,

è l’occasione per coinvolgere anche le famiglie. Cosa fanno i ragazzi dopo la scuola? Troppi non hanno le idee chiare, o sono “figli” in qualche settore e hanno una strada definita oppure non sanno come muoversi perché i ragazzi e le famiglie non conoscono né le opportunità formative che hanno a disposizione: c’è l’università, di cui conoscono poco, e null’altro.

«Non si sa dell’esistenza degli Its – continua – né si conoscono le potenzialità della scuola secondaria e penso a indirizzi come quello “Moda” del Casale, che consente di specializzarsi da subito in un ambito che in Italia non è secondario, ma è uno dei perni del Made in Italy, di cui Vigevano è ancora oggi un motore».

Non c’è solo l’università né può esserci una scala di valori tra sapere teorico e sapere pratico: «Le aziende, ma anche le famiglie – chiosa Grechi – devono capire che non solo un percorso accademico porta a importanti traguardi professionali e che il lavoro immediato dopo le superiori non è l’unica altra opzione disponibile».

Giuseppe Del Signore

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