Vaccini / Vigevano verso il 60% per le prime dosi, Mortara “maglia nera”

Tutti i principali comuni pavesi hanno superato quota 50% per le prime dosi, ma quelli lomellini restano leggermente attardati rispetto al territorio provinciale.

Mentre a Pavia si tocca il 68.3% della popolazione residente e Voghera arriva al 58.4%, Vigevano è al 56.4%,

superata da Garlasco (57.1%), Gambolò (57.3%), Mede (58.8%) e Sartirana (66.5%). Solo Cassolnovo (55.0%) e Mortara (53.4%), quest’ultima la peggiore tra le città della Provincia con più abitanti, basti pensare che Stradella, con una popolazione paragonabile, è al 59.1% e che anche tutte le altre fanno meglio tra le prime venti, inclusa la vicina Robbio. In generale la Provincia raggiunge il 59.3% degli abitanti per la prima dose e il 28.5% per la seconda, in linea col resto della Lombardia, che è al 60.5% e al 27.0%.

SU LO SCUDO Per quanto riguarda chi è potenzialmente immune – nessun vaccino garantisce una copertura del 100% – si viaggia tra un terzo e un quarto della popolazione. Ancora una volta guida la classifica dei virtuosi il capoluogo, al 34.6%, seguito da Voghera, 31.4%, mentre Vigevano è al 27% e Mortara al 24.5%, superata da Garlasco (24.5%), Gambolò (25.5%) e davanti a Cassolnovo (22.7%). Fanno eccezione Mede e Sartirana, rispettivamente al 47.2% e al 39.7% e tra i municipi che hanno la copertura più alta in Provincia e potrebbero presto avere almeno un cittadino su due col ciclo vaccinale completo. Un risultato significativo tanto più se si considera che solo la doppia iniezione si è dimostrata efficace nel frenare l’espansione delle varianti, come sta sperimentando ad esempio il Regno Unito con la cosiddetta “delta” – nota volgarmente come “indiana” – che ha trovato terreno fertile in un paese che ha adottato come strategia quella di coprire il maggior numero di persone possibile con una singola dose piuttosto che puntare a dare la copertura totale a un minor numero di soggetti; scelta che è stata ottimale nel fronteggiare le ondate di contagi invernali, ma che ora sembra rivelarsi di corto respiro.

FASCE Lo scenario britannico desta preoccupazione anche in Italia, dove da lunedì è caduto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, ma si inizia a parlare di rivedere le modalità di rilascio del Green pass, con l’ipotesi di rilasciarlo solo a chi ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino e non già dopo la prima. Ecco perché nel frattempo il Governo si impegna a raggiungere il maggior numero possibile di italiani, soprattutto tra i cinquantenni, i sessantenni e i settantenni, tra i più esposti alle conseguenze della Covid-19 – non solo in termini di mortalità, ma anche di danni a lungo termine con conseguente riduzione dell’aspettativa e della qualità di vita – e tra i meno disposti a vaccinarsi. Secondo la fondazione Gimbe in Italia solo il 53.6% del gruppo 70-79 anni è potenzialmente immune, dato che scende al 42.5% in Lombardia, e solo il 33.8% è in attesa di ricevere la seconda puntura, con un 13% di “fantasmi”, mentre tra gli over80 si sale all’87.4% che hanno completato il ciclo, che arriva al 91.8% in Lombardia.

Gds

Le ultime

Memorial Bazzigaluppi, il via da Vigevano

Trofeo Città di Vigevano Memorial Andrea Giovanni Bazzigaluppi, Vigevano...

Azzardo, un rischio anche per i più piccoli

Sensibilizzare i più piccoli sul tema della ludopatia perché...

Cilavegna celebra re asparago

È arrivata alla sua 58° edizione la Festa dell’asparago....

Mortara, censimento fotografico a Palazzo Cambieri

Il censimento fotografico tocca anche Mortara. Il Gruppo Fotoamatori...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.