Veronese, una vita all’angolo del ring

Proteggere le mani dei pugili, lo strumento più importante a disposizione di ogni vero fighter. Con un bendaggio personalizzato e appositamente studiato per ogni atleta. Insomma, il ruolo del “cutman” assume una rilevanza significativa all’interno della boxe. Lo può benissimo confermare Claudio Veronese, titolare della pugilistica Primo Carnera di Dorno, nonché cutman di grande livello. Marzio Franscella, Daniele Scardina sono solo alcuni dei tanti pugili seguiti attentamente da Claudio Veronese nel corso della sua attività.

Dal 2014 sono un cutman professionista – racconta Claudio Veronese – all’inizio facevo parte del “Team Catizone”, ma ora sono libero e indipendente. Il mio è un lavoro che richiede una grande dose di responsabilità.

INCARICHI Un’attività che indubbiamente porta a non annoiarsi quasi mai, con tutto ci a cui si deve pensare. «L’aspetto principale è sicuramente quello di cercare di evitare e di prevenir gli infortuni – prosegue Veronese – agli arti superiori dei professionisti degli sport da combattimento con un bendaggio ad hoc, personalizzato, per ogni fighter. Il secondo aspetto è invece quello di condurre alla fine del match i fighters, facendo fronte ad eventuali ferite o ematomi. Ci tengo a sottolineare che non siamo medici: il medico c’è sempre ad ogni match, siamo solo lì per assistere il fighter e cercare, perché non sempre è possibile, di farlo continuare fino alla fine del match». Veronese, un cutman nel Dna.

LE ORIGINI «Mi ha sempre appassionato questa figura. Fin da quando mi allenavo, siamo nei primi anni Duemila, guardavo questa figura che, durante il corso delle pause dei match, si assicurava di curare le ferite dei combattenti». Intanto, sguardo rivolto sicuramente al futuro ma anche al presente. L’agenda di Claudio Veronese, per questo 2024, è davvero ricca di impegni. «Proprio da questo mese, abbiamo deciso, in accordo con gli altri due ragazzi che dirigevano le mie “sedi secondarie” di Gambolò e Ferrera, di continuare a lavorare in maniera autonoma. Adesso siamo tre società distinte, tre realtà diverse sul territorio, anche se, continueremo a collaborare per fare crescere i nostri ragazzi e le nostre ragazze. La mia palestra, è a Dorno, abbiamo appena “festeggiato” i 7 anni di vita, siamo una realtà ormai consolidata e ben avviata. Ci conoscono tutti, e la cosa non può che fare piacere».

SCARDINA E del rapporto di fiducia con Daniele Scardina? «senza nulla togliere ovviamente a tutti i fighters che ho assistito e che assisto tutt’ora, è la ciliegina di una torta ancora, da completare. È stato davvero semplice lavorare con Campioni del genere come lui, ma non posso dimenticare Vissia Trovato, che è stata la prima, che, insieme al suo maestro, ha creduto in me ed in quello che faccio. Daniele è un bravissimo ragazzo, buonissimo, e che merita tutto il bene del mondo. Dal 2014 ormai, ho fatto praticamente tutto. Titolo Italiani, Titoli Europei, Titoli Mondiali sia sul ring, quindi nel pugilato, che in gabbia, quindi MMA. Faccio parte tutt’ora di un’organizzazione di Arti Marziali Miste (IMMAF) che mi permette di crescere e lavorare ogni anno, in palcoscenici davvero spettacolari. E tutto questo, ovviamente, non fa che crescermi professionalmente».

Edoardo Varese

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