Il Comune di Mede pensa ai centri estivi

Attività ludico-ricreative: così sono stati ribattezzati i centri estivi comunali 2020 di Mede. «Stiamo lavorando per poterli organizzare nell’estate – spiega il sindaco Giorgio Guardamagna – dando così una opportunità ai nostri ragazzi di essere impegnati, ed alle famiglie la possibilità di rientrare al lavoro senza doversi preoccupare dei propri figli. Chi intendesse partecipare può compilare la manifestazione di interesse e riconsegnarla al Comune, come indicato nel modulo. E’ una iniziativa che risente delle pesanti condizioni dovute al Covid-19 e naturalmente sarà programmata secondo le direttive previste dalle normative in vigore». Nel frattempo la situazione a Mede è migliorata, la vita in città ha ripreso praticamente a pieno regime, con bar aperti e il mercato settimanale del mercoledì al completo. «Non abbiamo più medesi contagiati – commenta il sindaco – e questo ci dà sollievo. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma possiamo guardare più serenamente alla nostra vita futura. Se i numeri comunicati sono quelli reali, potremo tornare presto ai nostri standard di vita. Stanno riprendendo le attività, anche quelle del Comune, e presto approveremo il bilancio. Si avvicina la fine del contagio subìto dalla nostra comunità. Abbiamo pagato un tributo alto alla pandemia, con gli otto medesi che purtroppo ne sono stati vittime, e nel contesto generale del nostro territorio regionale, ma anche pavese, possiamo dire che abbiamo avuto una sorte migliore di tanti altri. Non abbiamo avuto contagi nella Rsa, e certamente, data l’indeterminatezza della conoscenza di questo virus, abbiamo avuto fortuna, ma anche, in un bilancio complessivo, siamo stati attenti nel seguire le prescrizioni e limitazioni, subendole magari con qualche mugugno comprensibile, ma in ultima analisi dando prova di attenzione e comportamento responsabile. Auguro a tutti noi di approcciarci alla nuova realtà che di fatto ci consente molto più, e di non dimenticare ciò che è stato: le sofferenze patite, l’ansia che ha pervaso per mesi un po’ tutti; così da incamminarci al traguardo della “normalità” facendo memoria di questa esperienza con cui nessuno di noi avrebbe mai pensato di doversi misurare. Ancora uno sforzo, visto il traguardo vicino: non lasciamoci prendere da eccessi che potrebbero farci male».

Davide Zardo

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