Un 2023 di contrattempi e semina, un 2024 in cui vedere i primi germogli sperando nel sereno. Si possono sintetizzare così i dodici mesi appena trascorsi e le aspettative per quelli a venire del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, che spera di vedere i primi fiori della rigenerazione urbana al centro del programma di mandato. L’Araldo ha interpellato il primo cittadino su tutti gli aspetti della vita cittadina per capire come l’amministrazione intende agire nel breve e medio termine, da oggi e nei prossimi giorni saranno pubblicate le risposte (in formato testuale e video) del numero uno ducale. (a cura di Gds, Rz)

1BILANCIO

Prima di tutto uno sguardo a ritroso: che anno si conclude per Vigevano?

«Un anno in cui iniziano a vedersi alcuni degli investimenti previsti dal mandato. Penso a palaBasletta, la fine della progettazione di palazzo Riberia e l’avvio dei lavori per il parco didattico al Fateci Spazio. Entriamo nel vivo, certo c’è stata la necessità di lavorare per fare arrivare questi investimenti importanti, altrimenti non li avremmo avuti, e quindi non tutti gli interventi saranno finiti nell’arco del mandato, ma come amministratore ritengo importante guardare anche al futuro della città».

Il 2024 si apre con un bilancio dalla “coperta corta”, quali saranno le aree d’intervento che considererete prioritarie?

«I comuni sono stati costretti ad approvare il bilancio di previsione entro fine 2023 – a Vigevano il consiglio è stato convocato il 29 dicembre, ndr – salvo poi consentire eccezioni in coda, un’abitudine che è il male del nostro paese. Abbiamo dovuto adottare per forza una visione da “coperta corta”, non conoscendo le risorse che arriveranno da Regione e Stato, per questo motivo dovremo intervenire nel corso dell’anno con variazioni di bilancio che dovrebbero inserire risorse che al momento non sono state stanziate».

2POLITICA

aula consiliare vigevano scuola
Vigevano – aula consiliare

L’anno che si conclude segna anche il giro di boa del tuo mandato come sindaco. E segue il tentativo di far cadere la consiliatura con la cosiddetta “Congiura di sant’Andrea”; qual è lo stato di salute della maggioranza? C’è una stanchezza nell’azione amministrativa?

«Dopo un anno sono ancora qui. Non mi sono risparmiato nonostante le difficoltà e una maggioranza di un voto, ringrazio i consiglieri per la vicinanza che hanno dimostrato e per il lavoro che svolgono, purtroppo i giochetti non sono finiti perché c’è chi non ha a cuore gli interessi della città, preferendo l’ambizione personale o interessi ancora meno nobili. Chi li fa dovrebbe vergognarsene: se proprio si voleva mandare a casa la giunta lo si sarebbe potuto fare non da carbonari, ma in Consiglio; un’operazione di questo tipo sarebbe stata più da uomini, anche se l’avrei comunque ritenuta poco rispettosa del futuro della città. Anche se si cambia idea bisognerebbe terminare il mandato o, se si sono date le dimissioni, dargli seguito, invece si è preferito tenere il cadreghino sperando di poter sabotare la maggioranza. Stanchezza non ce n’è, delusione sì nel vedere che lavorare per la città interessa poco. Credo che la “congiura di Sant’Andrea” sia stata un’azione infingarda e vedremo cos’altro succederà, sono pronto ad altri sgambetti».

Questo vuol dire che la consiliatura potrebbe concludersi prima della scadenza naturale? Anche alla luce dell’atteso pronunciamento del Tar sulla “congiura”, nonché delle elezioni europee e amministrative (voteranno molti comuni in Provincia, tra cui Pavia).

«Non lo so. L’assetto politico può avere un peso, soprattutto con le amministrative. Mi auguro di no perché dal mio punto di vista il contraccolpo sarebbe pagato dalla cittadinanza con progetti che s’interrompono o rallentano. Certo può capitare, c’è la spada di Damocle della sentenza del Tar l’8 maggio, anche se dopo si potrà sempre fare ricorso al Consiglio di Stato».

Anche per un secondo mandato?

«C’è la mia piena disponibilità, anche se mi sembra troppo presto per parlarne. Tanti progetti termineranno oltre questo mandato, sarebbe bello vederne il compimento, credo che il tempo giusto per lasciare un segno effettivo sia dieci anni».

Qualora dovesse rientrare nel gioco politico cittadino l’ex sindaco Sala, di cui è stato vice, cosa succederebbe?

«Intanto Sala è consigliere regionale e segretario cittadino, non credo ci sia all’orizzonte un altro mandato da sindaco, invece è importante che continui a lavorare per il territorio in Regione, abbiamo bisogno di un punto di riferimento».

3INFRASTRUTTURE & PENDOLARI

La stazione di Vigevano

A livello di infrastrutture questo avrebbe dovuto essere l’anno del collegamento Vigevano-Magenta, la promessa del ministro competente Matteo Salvini, col bando di gara entro il 2023, è stata mantenuta nei tempi di recupero.

«Mancava ancora qualche giorno… è una battuta, ma confidavo in un regalo tra Natale e la Befana, in gennaio attendiamo anche il bando di gara per le infrastrutture di collegamento al ponte. Se le due procedure dovessero partire in contemporanea potremmo sperare di vedere completate l’accessibilità e la tratta C in parallelo, sarebbe la ciliegina sulla torta».

Per ora però la ciliegina non c’è, invece ci sono i disagi per i pendolari: sembrava impossibile fare peggio degli standard di una delle linee peggiori d’Italia, invece le ultime settimane sono stati di emergenza.

«Le criticità sono i convogli e la vetustà della linea, che necessita di potenziamento e raddoppio. Nel breve, come annunciato dal consigliere regionale Sala, la prima risposta saranno i nuovi convogli, che limiteranno i guasti ai mezzi, invece per il superamento dei passaggi a livello e il raddoppio i tempi sono più ampi. Uno dei primi atti come sindaco è stato presentare un ordine del giorno in consiglio comunale per impegnare Rfi e Italfer a riprogettare, un impegno che rinnovo anche a tutti i comuni interessati. Rfi ha spiegato che occorre riprogettare, ha senso farlo guardando a tutta la tratta, per poi magari mettere a gara degli stralci. Credo che per Rfi non ci siano più scusanti. Come Comune nel 2024 faremo uno studio di fattibilità per il superamento dei passaggi a livello a Vigevano».

4RIGENERAZIONE URBANA & CANTIERI

La città sta soffrendo il tema cantieri: gli spazi culturali sono chiusi, la rassegna è stata ospitata dall’Odeon. Sia il teatro Cagnoni sia la Cavallerizza riapriranno nel primo semestre del 2024?

«Confrontandomi con altri sindaci ho visto che la grande disponibilità di appalti e risorse ha creato grande domanda, ma i soggetti che si occupano dei lavori sono sempre gli stessi oppure si sono affacciate a queste realtà aziende che non avevano dimestichezza. Cavallerizza e Cagnoni, due beni tutelati, richiedevano interventi ad hoc e per il Cagnoni il criterio seguito non è stato quello del massimo ribasso. In entrambi i casi gli uffici hanno ritenuto opportuno procedere alla risoluzione degli accordi e all’assegnazione dei lavori ai secondi classificati nella gara d’appalto, in Cavallerizza si inizierà ai primi di gennaio e i tempi previsti sono sei mesi, perciò speriamo di andare a conclusione con l’inizio dell’estate. Al Cagnoni sono già ripresi e ci auguriamo di rispettare il cronoprogramma di 100-120 giorni, dopodiché occorrerà procedere con pulizia e posa delle nuove poltrone; vorremo fare qualche spettacolo nella tarda primavera e permettere in giugno i tradizionali spettacoli delle scuole di danza, per poi arrivare alla vera e propria riapertura dopo l’estate, celebrando i 150 del teatro e il centenario della morte di Eleonora Duse, per cui il Comune fa parte del comitato e si occuperà dell’emissione del francobollo celebrativo».

Accanto a questi il programma prevede la riconversione di palazzo Riberia, la costruzione del nuovo asilo a Piccolini, la realizzazione del parco didattico all’ex Fateci Spazio, il progetto di una nuova biblioteca. Quali sono i tempi?

«Una buona notizia è l’accordo tra Regione e Governo dello scorso 7 dicembre, che a Vigevano porterà circa 2 milioni di euro in più per affrontare criticità emerse in fase di progettazione, come le richieste dell’Ue in tema di efficienza energetica e una presenza di amianto nelle strutture maggiore del previsto, anche se non dannoso per la salute in quanto confinato. La prima opera a partire sarà il parco didattico naturalistico all’ex Fateci Spazio; nel corso del 2024 ci sarà la rimozione completa del fabbricato e quindi dell’amianto, quindi saranno posizionati fabbricati più piccoli di supporto ad attività che saranno perlopiù all’esterno in collegamento con il Parco del Ticino. Per palazzo Riberia stiamo terminando la progettazione, poi partirà la gara dando priorità al ristorante etico, alla sistemazione del pianterreno con il servizio Sfa, per minori con disabilità, e dei locali usati dall’Università per la terza età, in una seconda fase saranno coinvolti gli alloggi del primo piano ricavando appartamenti per housing sociale e autonomia. Prevediamo circa un anno e mezzo di lavori, lo stesso tempo previsto per la scuola dell’infanzia a Piccolini, con i lavori che sarebbero dovuti partire tra novembre e dicembre e che attendiamo per gennaio. Per la biblioteca siamo alla fase di progettazione, a inizio anno sarà assegnata e credo ci vorranno almeno 4/5 mesi per svilupparla».

In un quadro d’interventi così complesso – a cui si aggiungono gli impianti sportivi – è forse mancato qualcosa da parte di giunta e uffici amministrativi?

«Dalla giunta non credo perché la programmazione teneva conto dei tempi; del resto se non si fanno i lavori, con i disagi che comportano, non si può avere la rigenerazione. Sugli uffici non entro nel merito, se si è arrivati a un atto di risoluzione vuol dire che hanno ritenuto di aver operato nel giusto, anche perché si assumono la responsabilità del procedimento. Una risposta la si potrà avere solo nel caso in cui ci sarà una causa, ma non me lo auguro».

5SPORT

03 palazzetto vigevano
il palazzetto dello sport di via Gravellona a Vigevano

Capitolo a parte gli impianti sportivi.

«Allo sport sono state dedicate tante risorse. Al Dante Merlo eravamo nei tempi, con l’azienda incaricata si è pensato di rinviare la posa della pista d’atletica a un periodo dell’anno con temperature più alte e con scarsa pioggia, il rischio era che si facesse male il lavoro. Si tratta comunque di un intervento di 15 giorni, a cui si aggiungerà la nuova palestra polifunzionale a consumo zero dietro le tribune popolari. Per il palaBasletta i tempi sono rispettati, c’è voluto qualcosa di più per la rimozione dell’amianto, a gennaio dovrebbe iniziare il passaggio più doloroso, l’abbattimento della struttura, necessario per averne una più bella ed efficiente, nell’ambito di un progetto che vedrà il rifacimento della centrale termica – divisa per scuola Regina Margherita e palazzetto – della facciata delle elementari e la realizzazione di un parcheggio. Il maltempo ha costretto ad anticipare risorse per rifare il tetto del palaElachem. Tra le altre strutture, una che manca è il palaBonomi, danneggiato dalla tempesta, speriamo che i lavori possano partire a gennaio, mentre per la palestra dell’Anna Botto, già chiusa in via precauzionale per la presenza di amianto, aspettiamo lo stanziamento di risorse».

Il parcheggio del palaElachem?

«Ci vorrà tempo, è un intervento da circa 800mila euro. Sulla parte sinistra di chi accede dai Piccolini la Provincia sta realizzando un’area boschiva accessibile, quella destra è destinata al parcheggio, che potremmo usare anche in via temporanea, ma si pongono dei problemi di responsabilità in caso di perdita di carburante, di viabilità da modificare e di sicurezza in caso di maltempo».

6DIFFERENZIATA, ZTL, SOCIALE

Zona traffico limitato Vigevano
Uno dei varchi della Ztl limitrofi alla Piazza Ducale

Nel corso degli incontri con la cittadinanza si è proposto a più riprese il tema dei rifiuti e della raccolta differenziata. Quali sono le richieste che avete raccolto e come andare oltre il 61% nella differenziata?

«Per scavallare sarà necessario finire la piazzola ecologica di via Ceresio, così da togliere i bidoni con vetro e verde. Negli incontri si è chiesto soprattutto il contrasto agli abbandoni illegali, come conferire il verde quando non ci saranno più i cassonetti – in piazzola gratis o con ritiro a casa a pagamento, ndr – una maggiore pulizia della città. Da questo punto di vista in centro siamo partiti con il passaggio abbinato di spazzatrice e operatore a terra con lancia per pulire marciapiedi e sotto le auto, una soluzione che vogliamo estendere al resto della città e che sta già dando un riscontro positivo».

Il 2024 segna il via alla nuova Ztl e a Piazza ducale pedonalizzata. Le sanzioni saranno reali per i trasgressori?

«Dal 1° gennaio si accenderà il controllo con l’occhio elettronico e la contravvenzione sarà automatica. In Piazza, in attesa di capire quale tecnologia installare, il controllo sarà umano, ma le telecamere della Ztl consentono di avere una prima importante scrematura. Chi sarà in auto o con altro veicolo in Piazza fuori orario sarà subito sanzionato».

Anche Vigevano conosce un aumento della povertà, anche relativa con i cosiddetti “working poor”, qual è lo scenario dei prossimi mesi?

«La preoccupazione c’è: Pavia ha un polmone pubblico ad aiutarla nell’occupazione, Vigevano non ha questo paracadute, anzi ci hanno scippato il Tribunale. Bisogna portare lavoro, attirare investimenti, anche se le risposte a chi si trova in difficoltà vanno date nell’immediato facendo rete con il Terzo settore e con le altre istituzioni. Con la Diocesi, attraverso il dialogo col vescovo Gervasoni e con Caritas, abbiamo fatto tanto e continueremo a farlo. Nel 2024 mi aspetto un incremento della povertà. Servirà rimboccarsi le maniche tutti insieme».

Anche perché i cittadini devono affrontare una sanità sempre meno accessibile.

«Bisogna investire nella sanità pubblica e privata, alcune risposte sono state date con l’inaugurazione della Casa di comunità, un’altra scommessa è il nuovo ospedale. Ci vorranno tempo e condivisione del territorio, perché è chiaro che ci sarebbe un ripensamento degli altri ospedali locali, ma avere strutture pubbliche nuove ed efficienti serve anche ad attrarre professionalità importanti. Il nostro ospedale funziona, ma è stato pensato due secoli fa e necessita di un ammodernamento impossibile nella sede attuale».

Giuseppe Del Signore