Coronavirus Pavia / Mille positivi in meno in Provincia, Sartirana è un caso

Diminuiscono di un quinto i casi attivi di Sars-CoV-2 in provincia di Pavia.

In una settimana (dati al 09-02) Ats ha rilevato un calo del 20.1%, passando dai 4339 di sette giorni fa ai 3468 attuali.

La situazione migliora anche negli ospedali, con i ricoveri che diminuiscono dell’8.4% in generale, ma ancora di più in terapia intensiva, scendendo da 47 a 28 (-40.4%). Nei reparti ordinari c’è una sostanziale stabilità, da 202 a 200 (-1.0%). La stessa tendenza non si vede per quanto riguarda i decessi, perché i nuovi morti sono 40 come nell’intervallo precedente, in crescita dell’1.9% e giunti a 2162 ufficiali, cui occorre aggiungerne circa 550, stimati a partire dall’eccesso di mortalità registrato a Pavia dall’Istat.

NEI COMUNI Le singole città continuano a seguire traiettorie differenti una dall’altra, come è stato per gran parte della seconda ondata. A Vigevano i contagiati sono il 3.8% in più (la scorsa settimana +3.2%) e arrivano a 3650, mentre a Pavia il passo è stabile, +2.1% e 3783, a Mortara flette, +1.8% contro +2.5%, come a Garlasco, +1.2% contro +2.6%, Cilavegna, +0.4% contro +1.9%, Gambolò, +4.9% contro +6.3%, e Voghera, +1.8% contro +2.7%.

Una menzione spetta a Sartirana, che raggiunge 160 soggetti colpiti (+3.1%) e con una prevalenza di 104.4 casi ogni mille residenti diventa il centro lomellino più colpito dal coronavirus, superando Albonese (97.7) e Zeme (97.4).

A CONFRONTO Se dal territorio ci si sposta a livello regionale e nazionale, la Provincia è quinta e ha un tasso di contagio superiore alla Lombardia (+2.4% contro +2.1%), ma inferiore al resto d’Italia (+3.3%). In questi due ambiti i nuovi casi hanno un ritmo costante di fatto da quattro settimane, mentre rallenta l’incremento dei deceduti, +3.1% nella penisola (era +3.5%), +1.3% in Regione (era +1.36) ovvero 2735 e 354 persone morte. Viceversa la “caduta” degli attualmente positivi non è lineare, segna -6.3% in Italia (da -9.0%) e -4.3% in Lombardia (da -3.0%) ovvero mentre nel primo caso rallenta, nel secondo accelera.

DEGENTI Un comportamento “anomalo” denotano anche i flussi ospedalieri, anche se c’è una tendenza alla frenata, nel senso che i reparti si liberano sempre più lentamente. A livello nazionale in rianimazione si passa da -7.0% a -4.8% (sono ora 2143 i pazienti in carico) e nei reparti ordinari da -5.4% a -3.6% (19527), a livello regionale da -8.8% a -2.4% (362) e da +2.3% a +0.1% (3491). In Lombardia i ricoverati con sintomi sono aumentati in quattro delle ultime cinque settimane, ulteriore segnale di uno “stallo” nell’epidemia, che sembra suggerito anche dal rapporto tra casi trovati e test effettuati, intorno al 5.3% in Regione (era 5.5%) e fermo al 4.9% nella penisola.

Giuseppe Del Signore

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