Parrocchia della diocesi di Vigevano, la chiesa di San Germano ad Alagna fino al 1817 appartenne alla diocesi di Pavia. Secondo quanto sostiene il beato don Francesco Pianzola, era rettoria nel XVI secolo sotto il titolo di San Germano vescovo, e come tale venne citata nella visita pastorale del 1565 dal vescovo di Pavia Ippolito de Rossi (Pianzola 1934); nel XVIII secolo apparteneva al vicariato di Dorno (Pianzola 1917).
Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII “Beati Petri apostoli principis” (bolla 17 agosto 1817) e con il breve 26 settembre 1817 “Cum per nostras litteras” (breve 26 settembre 1817), sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano (Diocesi di Vigevano 1987) e innalzata a prepositura; rimase inserita nel vicariato di Dorno (circolare Toppia 1819). Dagli atti della visita pastorale del 1845 del vescovo di Vigevano monsignor Vincenzo Forzani, si desume che la popolazione della parrocchia di San Germano vescovo di Auxerre era composta da 247 famiglie per un totale di 1.239 persone. I redditi della parrocchia assommavano a 115 franchi, dati dal comune per le funzioni sacre più 100 lire milanesi; il reddito del beneficio parrocchiale era composto da 3.000 lire milanesi, date da 500 pertiche di terreno, e da 260 franchi pagati da una cappella comunale. Era istituita in parrocchia la confraternita del Santissimo Sacramento (Visita Forzani 1845). Nel 1971, la parrocchia di Alagna venne assegnata alla zona pastorale est, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero (decreto 6 gennaio 1971 in Rivista diocesana vigevanese 1971); dal 1972 vicariato di Garlasco, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi (decreto 1 gennaio 1972).
In chiesa verrò presto collocato un quadro realizzato dal sindaco Renato Lavezzi e da altri pittori come Giancarlo Bordiga e Gianluigi Pederinelli, dedicato a Don Bosco, a cui è intitolato l’oratorio. Dopo il restauro della chiesa parrocchiale, reinaugurata durante la Pasqua di quest’anno, è partita una raccolta di offerte per il recupero della chiesetta di San Giuseppe, situata di fronte al municipio.
Anche il sindaco in prima fila
Tra i collaboratori del parroco c’è Renato Lavezzi, da poco sindaco. «La nostra è una piccola ma bella e sentita comunità – racconta il primo cittadino – anche a livello parrocchiale. L’importante è coinvolgere le persone, sono convinto che la gente recepisca. Basta chiedere e i cittadini danno. Per dieci anni le maestre chiedevano volontari per la scuola materna e non hanno mai ottenuto nulla. Quando sono diventato sindaco ho chiesto e ho trovato un entusiasmo che non mi aspettavo». La stessa risposta c’è anche a livello parrocchiale:
La gente aiuta il don in giardino, pulisce, fa piccoli ritocchi alla chiesa, e lo fa col cuore. Manutenzione, pareti deteriorate, spazi dedicati alla Madonna del Rosario. Tutto questo grazie alla disponibilità del nostro don Virginio, che pure è timido e non si sente di chiedere. È un bravo sacerdote, disponibile, che lascia fare ed è sempre presente, e per questo molto amato e rispettato.
La comunità ha preso a cuore anche l’oratorio. «Grazie ad alcune mamme e papà è partito l’oratorio intitolato a San Giovanni Bosco, a cui io e altri appassionati di pittura abbiamo dedicato un quadro. Il restauro della parrocchiale è terminato dopo quattro anni e grazie anche ai volontari l’abbiamo riaperta la scorsa Pasqua. C’era un problema alla copertura del campanile, che è stato risolto col contributo dei cittadini e col bando di una fondazione. Ora provvederemo al restauro della chiesetta di San Giuseppe. Lo scorso ottobre abbiamo devoluto gli incassi della festa patronale proprio a questo scopo».
Davide Zardo
