Bestiario / Il rospo dell’aglio a secco

La siccità fa ritardare la deposizione delle uova del pelobate fosco, uno degli anfibi più sfuggenti e rari della Pianura Padana. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori di uno studio, pubblicato su Scientific Reports nel settembre 2023, che hanno analizzato i comportamenti riproduttivi di questo rospo dalle abitudini fossorie, ovvero che passa la maggior parte della sua vita sottoterra.

Il pelobate fosco fa capolino dalle sue gallerie tra marzo e maggio, quando raggiunge le pozze d’acqua temporanee dove si riproduce e depone le uova: gli autori dello studio, dopo un monitoraggio di 8 anni, hanno però notato come tale data si sia spostata in avanti di circa 12 giorni. Effetti del cambiamento climatico e, in particolare, della siccità, che ha fatto sì che nonostante le temperature più calde (ottimali per la riproduzione degli anfibi) i pelobati se ne rimanessero al riparo sottoterra, in attesa di condizioni ambientali migliori. Che a volte non si verificano mai, perché le pozze che questi anfibi prediligono per deporre le uova o non ci sono o non durano abbastanza per consentire ai girini di diventare esemplari adulti.

Questo alla lunga potrebbe diventare un problema per una specie già di suo rara, almeno in Italia, dove è diffusa soltanto nella Pianura Padana in popolazioni frammentate e spesso isolate. Osservazioni arrivano pure dalla Lomellina: probabilmente estinto a Vigevano, Mortara, Cassolnovo e Zinasco (in questi ultimi due comuni gli ultimi avvistamenti risalgono agli anni ’70), il pelobate fosco negli ultimi 30 anni è stato rinvenuto a Sant’Angelo, Cilavegna, Remondò e Garlasco, all’Oasi del Vignolo. Potrebbero essercene di più? Possibile, ma dirlo è difficile, visto il carattere elusivo di questo animale. Come detto, il pelobate passa buona parte dell’anno sottoterra, in gallerie che si scava da solo con le zampe posteriori dotate di apposite “vanghe”: chiamato anche rospo dell’aglio (per via della sostanza maleodorante che emette quando si sente minacciato), esce dai suoi rifugi solo quando deve nutrirsi di insetti e lumache o quando inizia la stagione degli amori. In quel caso, riconoscerlo non è così difficile: al contrario dei rospi comuni (che appartengono a un genere diverso, Bufo) il Pelobates fuscus ha un corpo tondeggiante, senza ghiandole parotidi e meno “bitorzoluto”, e i suoi occhi hanno le pupille verticali, come quelle dei gatti e delle vipere.

Alessio Facciolo

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