Via libera per bruciare i fanghi al termo di Parona

I tecnici regionali hanno detto sì. Il termovalorizzatore potrà bruciare i fanghi da agricoltura, preventivamente essicati in un nuovo impianto, all’interno del termovalorizzatore. Il 12 agosto i tecnici incaricati dall’amministrazione regionale hanno consegnato il loro report. Ora non rimanere che attendere la prossima conferenza di servizi, che darà il proprio beneplacito in una data non ancora decisa, prima che effettivamente possano iniziare i lavori di costruzione del nuovo impianto. Il permesso arriva comunque vincolato a una serie di prescrizioni dettate non soltanto dalla Regione, ma anche dalle richieste del comune di Parona che sono state accolte. A partire dal fatto che il limite massimo di rifiuti bruciati non potrà essere superato e sarà ancora fissato in 380mila tonnellate annue.

All’interno del documento, presentato al Pirellone, si chiede particolare attenzione nel rendere minimo l’impatto generato dal traffico dei camion che si recheranno a Parona per portare i fanghi, come era stato auspicato anche dalle associazioni ambientaliste. Il metodo per evitarlo dovrebbe essere quello di scaglionare gli arrivi e di evitare che si verifichino negli orari di maggior traffico. Inoltre si invita Lomellina Energia, la società che ha richiesto l’autorizzazione e che gestisce il termo a piantumare la zona attorno, pur non essendoci alcun obbligo. Lomellina Energia, come previsto da una commissione con il comune di Parona dovrà anche realizzare un nuovo bosco, recuperando aree degradate e non sottraendo spazio a terreni agricoli. Sarà quindi confermata la convenzione che prevedeva anche per i cittadini paronesi degli sconti sulle bollette dell’energia elettrica.

In merito al monitoraggio, infine, verranno svolti rilevamenti sul rumore, sulle condizioni della flora e della fauna della vicina Garzaia di cascina Portalupa e verrà attivata una campagna di biomonitoraggio in collaborazione con Ats su un campione rappresentativo dei residenti, oltre alle indagini sugli odori, così come richiesto dal comune di Parona.

La notizia è stata ben recepita dall’amministrazione comunale di Parona, che assieme a molte associazioni di ambientalisti della zona ha presentato nel corso dell’istruttoria per la richiesta di permessi una serie di osservazioni in parte recepite in Regione. «Dal nostro punto di vista – dice il sindaco Marco Lorena -possiamo dire che la conferenza dei servizi ha recepito l’indicazione del comune a restringere i limiti delle emissioni. Come avevamo richiesto a maggio 2021 e secondo quanto prospettato da un documento dell’Arpa del 2018». Ora non rimane che attendere che l’iter burocratico finisca e che i lavori per la realizzazione dell’impianto di essicazione comincino. L’ipotesi è che sia operativo per il 2022, data che era già stata fissata quando era stato presentato il progetto dai tecnici di Lomellina Energia.

Andrea Ballone

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