Next Generation / Ecco le “Case della comunità”, poliambulatori 2.0

Il coronavirus colpisce con maggiore forza quando i contagi aumentano fino a mettere in crisi il sistema sanitario. La lezione della prima ondata ha informato la missione “Salute” del Pnrr, in cui si cerca di intervenire sulle carenze strutturali della sanità italiana, identificate nella medicina di territorio, nella dotazione e organizzazione degli ospedali, nella raccolta dei dati dei pazienti.

A “CASA” Per quanto riguarda il primo campo, la componente “Assistenza di prossimità e telemedicina” prevede

l’istituzione delle “Case della comunità”, una sorta di poliambulatorio in cui dovrebbero confluire specialisti nel settore sanitario e socio-sanitario, che fornirebbero un’assistenza integrata alla popolazione;

il progetto stima la realizzazione di 2564 Case entro il 2026, una ogni 24500 abitanti per coprire 8 milioni di pazienti collocati soprattutto in aree rurali o a forte disagio socio-economico. Queste si gioverebbero del supporto della telemedicina – per cui il Ministero dovrebbe stilare delle indicazioni su erogazione e tipologia di prestazione entro il 2022, dell’assistenza domiciliare integrata (anche digitale) da riformare entro il 2026, dello sviluppo di «presidi sanitari a degenza breve» (si scrive di massimo 15-20 giorni), un livello intermedio tra le cure a domicilio e l’ospedalizzazione, pensato per quanti necessitano di sorveglianza sanitaria anche se non è chiaro se al posto o accanto ai piccoli ospedali.

PP Next Generation salute - fascicolo sanitario elettronico

NUOVE TECNOLOGIE La digitalizzazione dovrebbe invece essere il perno della seconda componente, che investe i nosocomi e ambisce ad ammodernarli sia nella dotazione di macchinari – il Piano prevede l’acquisto di 2648 grandi apparecchiature e di digitalizzare 184 strutture sanitarie – sia nei processi, che dovrebbero essere adeguati al ruolo preponderante svolto dall’informatica. Non a caso accanto agli interventi sugli ospedali si colloca il potenziamento sia a livello regionale sia a livello nazionale del sistema operativo che gestisce il Fascicolo sanitario elettronico, attivando entro il 2024 due nuovi flussi informativi per dare vita entro il 2026 a una piattaforma ministeriale Open data, nonché a un modello predittivo che consenta di valutare con maggiore efficacia gli scenari relativi alla salute dei cittadini. La capacità di analisi dovrebbe migliorare anche grazie all’istituzione del Sistema nazionale di previdenza salute-ambiente e clima, che dovrebbe coniugare sanità e contrasto al cambiamento climatico. Per la ricerca infine si punta su progetti che possano essere facilmente trasferiti in ambito industriale e che quindi possano avere una ricaduta commerciale.

Gds

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