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Poveri in leggero, ma costante aumento a Vigevano e in Lomellina. Una situazione influenzata soprattutto dal periodo post-Covid, ma anche dalla pregressa crisi globale del 2008. A dare un quadro chiaro del momento che sta vivendo il territorio, don Moreno Locatelli, direttore della Caritas diocesana di Vigevano.
FATICA «Oggi la Lomellina fa più fatica di tanti altri territori – spiega don Locatelli – basti vedere gli ultimi dati di questo biennio per capire quante aziende hanno chiuso, o sono in procinto di chiudere». Un trend significativo che non fa che aumentare i numeri della povertà economica. «Seppur non con percentuali altissime, tutti gli anni aumenta il numero delle persone colpite dalla povertà economica – continua il direttore della Caritas diocesana – ovvero quella legata alle prime necessità. Dal 2008 ormai c’è questo crescendo di povertà che riguarda anche la Lomellina, territorio che questa condizione non l’ha mai vissuta prima, essendoci sempre stato lavoro stabile». Oltre la crisi, complice anche la pandemia. «Molti hanno avuto ripercussioni anche nel periodo Covid e post pandemia, soprattutto chi era già in condizioni precarie. Sono molte le famiglie che, ancora oggi, non sono riuscite a uscire da una condizione di fragilità e povertà».

LAVORO POVERO Sempre più spesso, anche avere un lavoro non esclude il fatto di vivere in uno stato di povertà. «Sono aumentati in maniera importante e significativa tutti quelli che rientrano nella categoria dei working poor – spiega don Locatelli – Per cui tante persone che lavorano si trovano a non farcela ad arrivare alla fine del mese. Si tratta di un dato molto significativo per un territorio come il nostro». Un fenomeno che, oltre a creare difficoltà economiche, crea anche una fatica psicologica.
Se non è possibile lavorare, è chiaro che la ricerca di soluzioni vada verso tutte quelle direzioni che danno l’impressione di poter risolvere i problemi nel minor tempo possibile. Uno su tutti il gioco d’azzardo, spesso promessa di soldi facili che può sfociare in una vera e propria dipendenza.
POVERTÀ RELAZIONALI Tuttavia la povertà non è solo economica. Si tratta di un concetto complesso che riguarda diversi ambiti, da quello abitativo, sanitario, ma anche educativo e relazionale. Quest’ultima soprattutto per quanto riguarda i più giovani. «Un terzo aspetto abbastanza impattante sul territorio è la povertà educativa o povertà relazionale, in particolare per i giovani e giovanissimi. Un dato in costante e deciso aumento che riguarda tutte quelle forme di aggregazioni aggressive». Non a caso Caritas riceve parecchie richieste anche da parte degli istituti per andare incontro a queste nuove situazioni. «Spesso abbiamo pressing dalle scuole che ci chiedono progettualità o tentativi di risposta a questo bisogno relazionale – conclude don Locatelli – una necessità che, nella maggior parte dei casi, nasce fondamentalmente da una fragilità familiare. Un vero e proprio concatenarsi di povertà tra loro».
Rossana Zorzato