Regionali 2023 / L’analisi del voto di Invernizzi

Ruggero Invernizzi, medico vascolare di Garlasco, approda nuovamente al consiglio regionale. Unico consigliere del territorio lomellino ad aver riconfermato il proprio seggio al Pirellone.

Ha ottenuto 3228 preferenze, cifra che lo ha classificato primo nella rosa dei candidati di Forza Italia e quinto nella classifica generale dei candidati pavesi. Al giro precedente, nel 2018, era stato eletto con 4555 preferenze.

SODDISFAZIONE «E’ un risultato ottimo – dice Invernizzi – siamo riusciti ad avere sei consiglieri regionali provenienti dalla provincia di Pavia, e abbiamo ottenuto questo grazie anche alle percentuali. Pavia in Regione arriva seconda dopo Brescia». La corsa di Letizia Moratti per conto proprio, dopo essere uscita da Forza Italia per passare ad Azione, ha creato dei problemi? «Credo che li abbia creati solo a lei, visto che ha avuto un esito deludente. Forza Italia non ha perso punti, nelle politiche aveva il 10%, ora si assesta sul 9.3». Certo, nel mezzo è evaporato mezzo milione di voti e gli azzurri rischiano di diventare ancillari rispetto a Frartelli d’Italia, di cui però Invernizzi non teme l’ascesa. «Si tratta di una vittoria che rimane comunque all’interno della coalizione di destra». L’astensione è stata forte: come mai? «Uno si rivolge ad altri quando pensa di non ottenere risultati. Ma abbiamo tenuto nonostante tutto. Pavia non ha un rappresentante della minoranza, e questo è significativo. Rispetto al passato l’astensionismo è stato del 60%, e ci ha lasciato un po’ paralizzati. Il motivo va ricercato in tante cose messe insieme, ma il problema principale credo sia dovuto alla pandemia, che ha creato panico, e all’aumento delle spese del carburante, che ha creato un caso politico. Non andare al voto è stata una protesta».

Invernizzi (Forza Italia)

FUTURO Invernizzi non ha ancora idea di quale potrà essere il suo ruolo in Regione per i prossimi cinque anni. Punta a un assessorato in particolare? «Punto al ruolo che il mio partito deciderà di darmi, senza creare problemi. In anni e anni di politica ho affrontato tanti temi diversi e sono disposto a confrontarmi su qualunque campo. Entro la fine della settimana i consiglieri e i dirigenti si incontreranno e in quell’occasione mi metterò come sempre a disposizione del partito. Andrò dove ci sarà bisogno di me e userò la mia esperienza per risolvere i problemi che mi saranno sottoposti di volta in volta, indipendentemente dall’ambito. Mi piacerebbe tornare all’agricoltura perché me ne occupo da tempo e so di essere competente in materia, ma non ho preclusioni. Quella di presidente della Commissione agricoltura è stata una splendida esperienza che porterò sempre nel cuore, perché mi ha portato a intessere rapporti con tutte le altre forze politiche».

Davide Zardo

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