Coronavirus Pavia / Aumentano i positivi, ma i ricoveri sono in calo

Arrivano segnali in controtendenza dall’epidemia in provincia di Pavia.

Nell’ultima settima i positivi sono aumentati del 30.7% passando da 499 a 652, mentre i ricoveri sono diminuiti del 14.3%, scendendo da 42 a 36 (dati al 15-11).

Al momento sono 9 le persone ricoverate in terapia intensiva, una in meno rispetto a sette giorni fa, e sono 27 quelle nei reparti Covid, -15.6%. Anche i decessi sono di meno, 2 contro i 4 precedenti (+0.1%), per un totale di 2631 vittime con certificazione di contagio dal Sars-CoV-2, cui occorre aggiungerne almeno altre 550 come eccesso di mortalità stimata nel 2020 a partire dai dati Istat. Se si scorre il calendario fino al 16 novembre di un anno fa la situazione era molto diversa, con 56 morti in una settimana, 402 ricoverati di cui 45 in rianimazione e 357 in area non critica, 9007 casi attivi; si era nel pieno della seconda ondata, le lezioni erano già state sospese alle superiori e in terza media ed erano entrate in vigore nuove misure restrittive. La differenza, in presenza di una variante delta che è più contagiosa della alfa di allora, risiede nell’efficacia della campagna vaccinale, che ha ridotto la circolazione virale e le ospedalizzazioni. Il che non vuol dire che nelle prossime settimane lo scenario non possa peggiorare comunque, come sta avvenendo in gran parte d’Europa, ma che oggi c’è un argine in più che sta funzionando.

ALLARME Tuttavia anche in Italia i contagi sono in ripresa, così come le forme gravi della Covid-19, tanto che Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano, Liguria e Valle d’Aosta rischiano di diventare zona gialla entro novembre. Per la Lombardia Guido Bertolaso, consulente per la campagna vaccinale della Regione, ha ipotizzato un pericolo analogo nelle prossime settimane, anche se il presidente Attilio Fontana si è detto ottimista circa la possibilità di evitare il passaggio, che avviene quando i contagi settimanali hanno un’incidenza tra 50 e 150 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto in rianimazione e nei reparti Covid è superiore rispettivamente al 10% o al 15%.

Al momento secondo Agenas si è al 3% e al 7% a fronte di una media italiana del 5% e del 7%, lontani dal 13% e dal 12% del Friuli.

In tutto i ricoverati lombardi sono 50 in area critica (+8.7%) e 460 in area non critica (+32.2%), mentre in Italia i primi sono 475 (+14.5%) e 3808 (+13.3%), con un tasso di positività che sale all’1% su scala regionale e all’1.5% su scala nazionale, segno di una maggiore circolazione del virus. Anche il passo con cui crescono i decessi ha subito un’accelerazione a livello italiano, passando da +0.2% a +0.3%, ulteriore segno di peggioramento del contesto, visto che è il dato dotato di maggiore inerzia e dunque più resistente ai cambiamenti. I positivi al momento sono oltre 120mila in Italia (+22.4%) e oltre 15mila in Lombardia (+32.7%).

NEI CENTRI A livello locale tutto questo si traduce in un andamento stabile dei nuovi casi, che crescono dello 0.2% a Vigevano, dello 0.5% a Gambolò, dello 0.4% a Garlasco, dello 0.5% a Pavia, dello 0.3% a Voghera, mentre rimangono fermi a Mortara. Nei comuni più piccoli della Lomellina si registra un soggetto colpito a Zeme e uno a Sartirana, due tra le città che più hanno subito l’impatto dell’epidemia in proporzione alla popolazione.

Giuseppe Del Signore

Le ultime

1° maggio / Premio Fedeltà al lavoro, ricordando Antonio

Un primo maggio velato di tristezza, mercoledì mattina a...

Lourdes, esperienza che riempie di energia

Il 2 marzo 1858 Bernadette riceve dalla Bella Signora...

A Vigevano lavori sempre in corso

Cantieri senza un traguardo imminente perché, se prima doveva...

I 5 Stelle guardano all’Europa

L’unico fronte è quello delle Europee, con la candidatura...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.