Casa della Carità, fiore all’occhiello di Mede

La Casa della Carità, una realtà del volontariato medese che raggruppa numerose attività a servizio della popolazione più debole, e che domenica 17 marzo alle 16.30 sarà premiata dal centro Amisani con la Gran Croce.

LA PRIMA VOLTA Un riconoscimento assegnato per la prima volta nel 1981 e riconosciuto una volta l’anno a un medese che si è distinto nella comunità. Lo scorso anno fu premiata Maria Teresa Barisio che si è distinta come dirigente scolastico arrivando a riconoscimenti anche livello nazionale. Quest’anno il consiglio direttivo del centro Amisani ha deciso di premiare non una sola persona, ma un gruppo di persone che si distinguono al servizio della comunità, silenziosamente.

Non è necessario un nome – spiega Francesca Baldi, presidente del centro Amisani – è un premio corale a coloro che fanno del bene alla comunità e che sono d’esempio per le giovani generazioni.

La Casa della Carità è un progetto iniziato il 3 aprile 2016 e che, nel corso degli anni, si è ampliato con nuove iniziative e l’arrivo di nuovi volontari: l’acquisto e la nuova struttura sono stati pensati e fortemente voluti dal parroco don Renato Passoni.

25 VOLONTARI Ad oggi operano in questa realtà di volontariato più di 25 persone. Nella Casa della Carità le persone bisognose e più deboli trovano volontari che si mettono a disposizione per una vasta gamma di bisogni: dal Centro di Ascolto delle povertà all’aiuto con i pacchi alimentari, dalla consegna degli indumenti alla nuove forme di povertà quali le dipendenze da alcool e ludopatia, da un mini alloggio per i senza tetto al servizio doccia per i senza fissa dimora o per chi ne avesse necessità. I volontari, molti dei quali sono pensionati, si dedicano con generosità alle necessità di tante persone, preparandosi con corsi serali proposti dalla Caritas diocesana: i molti servizi sono svolti anche da alcuni studenti delle scuole superiori che frequentano la struttura.

CENTRO DI ASCOLTO Un esempio concreto è il Centro di ascolto dove si svolge un’attività di particolare delicatezza. Le attività della Casa della Carità hanno permesso di aiutare tante persone nell’immediatezza (con le attività di guardaroba, pacchi alimentari o con un aiuto a chi si è trovato senza lavoro improvvisamente) o con attività a lungo termine, come il corso d’italiano per stranieri, anche al fine di permettere a tante donne di poter accedere al corso Oss e di poter lavorare in ambito sanitario nella zona o con il conseguimento della patente.

PER L’INTEGRAZIONE Un aiuto concreto che permette a tante persone di diventare indipendenti e di integrarsi nel tessuto sociale medese. Ciò ha creato una rete di amicizia, di aiuto costante e durevole, a prescindere dal credo religioso. «Nell’attuale mondo in cui viviamo – conclude Francesca Baldi – riconosciamo le numerose e svariate difficoltà che le persone affrontano e i volontari della Casa della Carità, nel piccolo della realtà medese, danno un importante apporto alla comunità».

Davide Zardo

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