C’era una volta “l’Agogna beach”  

Negli anni Sessanta e Settanta era la Riccione della Lomellina. Ora non la riconoscerebbe nessuno. E’ l’area che si affaccia sull’Agogna, tra i Comuni di Sannazzaro e Mezzana Bigli più comunemente chiamata “Ciusata”. O per tutti conosciuta come Agogna-beach, in particolare tra coloro che in quei mitici anni la frequentavano quotidianamente alla ricerca di un po’ di refrigerio. Le spiagge, in prossimità del ponte sulla provinciale per Pieve del Cairo, si riempivano di persone, adulte e bambini, che animavamo il luogo come se fosse una Riccione tutta lomellina. Erano gli anni ’60 e ’70 e la spiaggia di sabbia che si depositava a valle della cascata che immetteva le acque del torrente dal territorio di Ferrera a quello di Mezzana Bigli era per tanti il ristoro dalla calura estiva. Acque limpide, natura incontaminata, sabbia vellutata: Agogna-beach era questo ed altro.
Era il ritrovo pomeridiano per frotte di giovani che a “Ciusata” arrivavano in bici e motorini per un bagno rinfrescante, per divertirsi sopra e sotto la cascata; e poi per godere delle risorgive fresche della sponda, quando l’acqua spontanea era cristallina. E non mancavamo le angurie, messe al fresco in quell’acqua, e neppure le bibite di Gino “al Turines” che arrivava da Sannazzaro con il suo “bar itinerante” stracolmo di bibite. E c’era chi faceva la vita da spiaggia da metà giugno sino a fine agosto. Di quell’epoca lontana sono testimoni i più anziani, ma uno in particolare, Nino Magnani, è ricordato come il “bagnino dell’Agogna”.

Il mitico Giovanni Magnani in una foto d’epoca

Nella sua gioventù Nino ha compiuto nel torrente ben otto salvataggi: persone, giovani soprattutto, che incautamente affrontavano le acque, a volte anche impetuose, rischiando di annegare. «Quelle azioni di soccorso – rammenta Magnani – mi sono valse nel 1968 una medaglia al valore civile. Solo una volta vidi annegare un 18enne di Sannazzaro. Non riuscii a strapparlo dalla schiuma vorticosa della cascata». Poi Magnani, nel ’73, divenne a tutti gli effetti bagnino ufficiale acquisendo il brevetto di legge.
Ogni tanto Magnani torna a “Ciusata” per vedere quanto sia cambiato quel “piccolo paradiso” del tempo andato. E dice: «L’avvento delle piscine e l’inquinamento delle acque portò al graduale abbandono di “Ciusata” anche se il ricordo di quell’area balneare e turistica resta il ricordo dei più anziani. Alla cascata fa oggi contrasto una centrale idroelettrica che ha defraudato la componente naturalistica di tutta quella zona».

Stefano Calvi

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