Mede, motocross acrobatico e terapeutico

Un evento che a Mede non si era mai visto prima. È “Tutti in sella”, che sabato 27 maggio ha portato una folla numerosissima in piazza Giovanni Paolo II per assistere alle evoluzioni acrobatiche di un team di motocross free-style capitanato dal campione Vanni Oddera.

Non solo spettacolo, ma socialità. Oddera infatti è l’ideatore della Mototerapia, una disciplina medico-sportiva particolarmente adatta ai ragazzi disabili.

Tutto nasce nel 2008 a Mosca, quando Vanni Oddera si accorge che il taxista che lo sta accompagnando a un importante evento è senza gambe. «Mi sono fatto riportare in albergo e gli ho dato tutto quello che avevo – racconta Vanni – ma non mi bastava, e per tutta la notte sono rimasto a pensare cosa potessi fare di più. Così ho pensato che ognuno deve mettere a disposizine degli altri ciò che ha. E io avevo il motocross». Da lì l’idea di portare le moto in ospedale, soprattutto dai pazienti oncologici, con una ventata di rivoluzione ed allegria. Il primo esperimento avviene nel 2017, e quando le moto entrano in reparto, l’ospedale si trasforma.

Una ricerca effettuata nel 2020 dal Regina Margherita di Torino – ha spiegato il dottor Edoardo Sturaro – ha appurato scientificamente che dopo l’intervento di Vanni e dei suoi amici in corsia, si verifica un cambiamento positivo nei pazienti di oncologia pediatrica.

Uno studio effettuato da maggio a ottobre 2022 ha inoltre stabilito che la Mototerapia produce un alto livello di forza esplosiva degli arti superiori in 12 disabili dai 6 ai 42 anni, con effetti positivi su tutto il corpo. Nemmeno il Covid ha fermato Vanni Oddera e i suoi centauri, che nel 2020, sfidando le regole, hanno percorso 60mila chilometri per visitare migliaia di famiglie con la Mototerapia “Take away”: «Erano le famiglie a contattare il referente di zona – spiega il dottor Sturaro – che procurava due moto elettriche, un visore virtuale, un ventilatore e un nebulizzatore. Il tutto a domicilio, con tre possibilità: il visore da fermo, con un percorso virtuale; un giro in casa; un giro fuori casa, in un giardino, un parcheggio, o anche sulla strada». Il primo evento pubblico si è tenuto a Busto Arsizio nel giugno 2020, con 150 disabili. Dato il successo, a luglio ecco il raduno nazionale a Ponteivrea con 1500 partecipanti da tutta Italia. Ed è solo l’inizio.

Davide Zardo

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