«Uno dei più grandi uomini del nostro secolo, forse il più grande». Così Ruggero Invernizzi, consigliere e sottosegretario regionale di Forza Italia con delega a controlli, patrimonio e digitalizzazione, ricorda Silvio Berlusconi, scomparso lunedì 12 giugno.
Un leader che ha avuto modo di conoscere da vicino. «L’ho incontrato diverse volte – racconta – l’ultima è stata quando ha invitato me e gli altri consiglieri regionali di Fi ad Arcore, dopo le elezioni in Regione. E’ stato uno splendido pranzo, abbiamo parlato di politica nazionale ed estera».
Era un grande appassionato di politica e ci ha sempre dato grandi insegnamenti, lo ascoltavamo sempre tutti a bocca aperta
«Tra qualche anno capiranno che è stato un grande uomo politico».
Di certo è stato determinante nel cursus honorum di Invernizzi. «Se rivesto ancora un ruolo di spicco all’interno della Regione – spiega il medico garlaschese – devo dire che è grazie all’apporto del presidente Berlusconi, ma anche di Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo. Sono contento di continuare a fare anche il consigliere, così da portare in Regione le istanze del mio territorio. Ed è stato proprio Berlusconi, dopo una telefonata col presidente Attilio Fontana, che mi ha voluto nominare sottosegretario in Regione Lombardia. Gli devo molto, il partito con lui ha avuto un grande presidente». Ma che prospettive future ci sono, adesso, per Forza Italia? «Per adesso non voglio neanche pensare a quello che succederà dopo, ma è certo che ci ritroveremo tutti insieme per tracciare le linee guida della successione, ispirati dai valori della moderazione che vogliamo portare avanti, in un impegno che unisce tutti, conservatori, moderati, europeisti».
Davide Zardo