L’incubo della spesa a domicilio

Tempi duri. Si va verso l’economia di guerra e non manca neppure il coprifuoco. Certo non si spara, ma se qualcuno sgarra rischia di rimetterci un paio di stipendi medi (in Lombardia anche qualcosa in più). Basta uscire da un piccolo comune lomellino, andare all’Esselunga di Vigevano, e si rischia di essere “fregati”. Su Facebook si rincorrono voci di megamulte al temerario “turista della spesa” che ha osato abbandonare il paesello ed è stato colto, come un Fantozzi qualsiasi, con il carrello pieno in trasferta. Uno potrebbe dire: «Fai la spesa online e fattela portare a casa e in questo modo eviti ogni rischio». Fosse così semplice. Ci sono storie di acquirenti insonni davanti al computer in attesa che si liberi qualche posto per ordinare la “spesona di guerra” e dormire sonni tranquilli con la famigliola isolata insieme a lui.

Un vero e proprio terno al lotto sul sito di Esselunga, uno dei pochi organizzati per l’ecommerce con consegna a domicilio. La sensazione però è quella di essere presi quantomeno per i fondelli. C’è chi dice che solo la persistenza di un paio d’ore regala il “bingo” per il rifornimento. L’ufficio del colosso nazionale della distribuzione non smentisce ma precisa: «Il nostro e-commerce ha registrato in queste settimane, per l’emergenza in corso, un’esplosione della domanda e, pur mettendo in campo tutte le nostre energie 24 ore su 24, i tempi di consegna si sono allungati e si sono verificate delle criticità. Stiamo lavorando per potenziare il servizio e cercare di rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Allo stesso tempo ricordiamo che non esistono problemi di approvvigionamento in tutta la nostra rete». Resta il fatto che, per il momento, non è possibile prenotare online la spesa a domicilio neppure a distanza di due settimane.

Il gruppo Gulliver, che è nato e si è sviluppato sul territorio della provincia di Pavia, pensa ai dipendenti, sottoscrive un’assicurazione e offre un premio a chi lavora in questa fase critica e sulla problematica fase iniziale post decreto restrittivo commenta: «Diciamo che ora va tutto bene, anche se serve attenzione. Comunque i clienti, dopo l’agitazione iniziale, si sono calmati». Sul discorso spesa a domicilio, la catena che, su territorio lomellino, ha punti vendita a Cilavegna, Mortara, Dorno, Tromello e Mede, filtra le richieste, rendendosi disponibile alle prenotazioni locali via telefono per disabili, anziani e vecchi clienti. Ovviamente, anche per loro, le richieste si sono moltiplicate in modo esponenziale ed è tecnicamente impossibile rispondere ad ogni esigenza.

Anche i piccoli negozi di prossimità stanno andando in questa direzione. Lo conferma Renato Scarano, presidente dell’Associazione commercianti di Vigevano: «Molti in questi giorni si stanno organizzando attraverso i social per la consegna a domicilio. Le code nei nostri negozi, rispetto ai grandi poli della distribuzione, sono comunque molto più contenute e il rischio diminuisce. Si lamentano quelli che fanno i mercati, soprattutto quelli che hanno merci deperibili. Alcuni si sono mobilitati per la domiciliazione della spesa ma non è facile. Molti infatti sono costretti ad offrire i loro prodotti in beneficenza».

Massimo Sala

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