Osservatorio 08-01 / L’anno che verrà

“L’anno che verrà”, una delle più belle canzoni di Lucio Dalla, che trova tutta la sua attualità in questo periodo particolare e soprattutto il suo messaggio.

Rileggendo il testo della canzone certamente possiamo ritrovare sentimenti e situazioni che proviamo oggi, con silenzi, distanziamenti, relazioni saltate… ma lo spirito della canzone è quello di una speranza nuova anche un po’ paradossale.

“Caro amico ti scrivo” è indirizzata a un amico frate di Lucio Dalla, padre Michele, un frate domenicano di Bologna, lasciando trasparire quindi anche un riferimento relazionale e spirituale, che va oltre la dimensione semplicemente terrena.

E’ questo lo spirito e l’augurio con cui dobbiamo vivere l’inizio del nuovo anno, di un anno al tempo del covid, un anno che nasce da un momento difficile, ma che deve portarci sempre la speranza al posto della rassegnazione.

Saranno gli esperti, il mondo della medicina, a suggerire le strategie e a trovare i rimedi adeguati per “uscire” dal covid, ma proprio l’esperienza che stiamo facendo ci fa sempre più capire che

non è solo questione di vaccino o di strategie sanitarie (fondamentali naturalmente), ma è soprattutto questione di “momenti di vita”, di speranza da ritrovare, di fiducia da riconquistare, di saper guardare lo scenario della vita con occhi nuovi, cercando di capire, ad esempio, che è inutile oggi protestare per il “distanziamento” se fino a ieri abbiamo sempre cercato di “tenere le distanze” dalle persone, magari anche nell’ambito di una stessa famiglia

E’contradditorio oggi lamentarsi perché non possiamo andare oltre i confini territoriali se fino a ieri abbiamo saputo solo “elevare steccati” nelle relazioni e nelle differenze sociali e culturali.

Forse la pandemia ci ha costretto a capire ciò che veramente ci manca e che in realtà già avevamo, ma abbiamo sempre fatto finta di non vedere, affidandoci unicamente ai nostri interessi momentanei e alla nostra filosofia dello “star bene”.

Usciremo dal tunnel, lo dice anche la canzone di Dalla, ma non usciremo per un dpcm che annulla tutte le restrizioni. Usciremo anche con un po’ di fantasia e di poesia, cercando di cogliere i sogni di una vita, l’impossibile che diventa possibile…

se ci pensiamo bene questa realtà l’abbiamo appena vissuta, celebrando il mistero del Natale… il Dio che si fa storia, con tutto l’inverosimile che diventa vero nel cuore dell’uomo, nella sua vita, nel suo stupore.

L’ “Anno che verrà”, pensiamolo, canticchiamolo, non solo riferendoci ad una canzone, ma facendo entrare in noi tutto il “dono” e il “mistero” della vita, sognando anche le cose impossibili, ma proprio per questo vere!

Dep

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