Osservatorio 1-4 / Il popolo del 25 marzo

È stata una risposta corale! Parliamo dell’invito del Papa per la preghiera di consacrazione della Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria lo scorso 25 marzo, solennità dell’Annunciazione. Qualcuno avrà accolto questo invito forse con distacco, collocando queste forme di preghiera in dimensioni devozionali, forse superate oggi da una lettura post conciliare più teologica e liturgica. In realtà, come spesso avviene in “momenti” di fede, la risposta dei fedeli è stata la vera risposta a tutti i dubbi o le perplessità per questo atto di consacrazione.

Una risposta che nasce dal cuore della gente, che testimonia un afflato di fede capace di “leggere” le vicende della vita e della storia con semplicemente con canoni esegetici, ma soprattutto attraverso il dono dello Spirito, che il più delle volte sintetizza e avvalora l’autenticità del “sentire” il cuore della gente. Ebbene, il 25 marzo abbiamo visto chiese affollate, momenti forti di preghiera non solo nelle chiese, ma anche nelle diverse comunità, negli stessi luoghi di lavoro e soprattutto nelle famiglie. Le persone, anche quelle meno praticanti, hanno capito che è in momenti come questi che bisogna avere l’umiltà e il coraggio di “affidarsi” a “Qualcuno” al Signore della vita e della storia che, pur attraverso le interpretazioni delle diverse modalità di fede, è Colui che “abbraccia” il vero sentire del cuore dell’uomo…

Non una forma di devozionalismo, ma un vero e autentico “atto di fede”, nella consapevolezza delle nostre povertà, e nello stesso tempo nella totale fiducia che la preghiera può arrivare ben oltre tutte le trattative degli uomini. Ma in quel’ “affidamento” da tutti gli angoli della terra non c’era solo la richiesta di pace, non era indirizzata per “convertire” i potenti della terra, ma alla Vergine Immacolata sono state consegnate e affidate tutte le immagini che ogni giorno vediamo sui telegiornali… abbiamo affidato quei bambini che abbiamo visto piangere, abbiamo affidato i profughi rimasti senza casa, abbiamo affidato gli stessi “uomini della guerra”… abbiamo affidato a Maria, i popoli di Russia e Ucraina, pensando a un nostro figlio, un amico, un genitore… perché loro sono i veri “protagonisti” dell’umanità.

Un “potente” della terra potrebbe anche distruggerla schiacciando un bottone, ma quel “popolo” del 25 marzo sarà l’unico veramente capace di salvarla. Conserviamo nel nostro cuore quell’Atto di Consacrazione, sicuri che verrà ascoltato e basterà che quell’”Atto” porti un bacio o una carezza a un piccolo profugo che vorrà dire l’effetto della preghiera… forse i “potenti” saranno ancora attorno a un tavolo a litigare… ma il risultato più vero l’ha già ottenuto quel “fedele” che dalla propria casa o dall’assemblea di una chiesa avrà indirizzato la preghiera dell’umanità a Maria.

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