I positivi tornano a crescere in provincia di Pavia e in Lombardia.
In area pavese si contano oltre 12mila casi attivi, mentre a livello lombardo sono arrivati a 117mila (+6.1%, dati al 14-03).
Si tratta di un’inversione di tendenza che arriva dopo due mesi di frenata e che al momento non è seguita da un cambio di marcia dei ricoveri, anche se nei reparti Covid il tasso con cui diminuiscono i posti letto occupati in Lombardia si è ridotto di quasi cinque volte e questo è il preludio di un aumento delle ospedalizzazioni. Il 7 marzo in area non critica era coperto l’8% dei posti disponibili pari a 821 pazienti, -22% rispetto alla rilevazione precedente, questa settimana sono 786 i degenti, -4.3% e un’occupazione stabile. Un rallentamento si ritrova anche nelle terapie intensive, da -15.5% a -11.0% per una copertura del 4% delle disponibilità.
IL CONTESTO LOCALE Nell’ambito regionale si è avuta una crescita dei contagi dell’1.5%, un passo che si ritrova anche a livello provinciale. Nei singoli comuni Vigevano resta al di sotto (+0.9%), come Mortara (+1.0%), Gambolò (+1.1%) e Garlasco (+1.4%), mentre Pavia (+2.3%) e Voghera (+1.7%) sono al di sopra. In sette giorni sono morte 14 persone con diagnosi accertata di Covid-19, un +0.5% che non varia rispetto all’intervallo precedente e porta il totale delle vittime a 2955, cui occorre aggiungerne circa 550 stimate come eccesso di mortalità durante la prima ondata.
IL CONTESTO NAZIONALE In Italia non c’è ancora la ripresa dei positivi (-0.5%), ma la discesa al di sotto di un milione di infetti è destinata a rimanere incompiuta almeno nel breve termine, anzi dalla prossima settimana si assisterà a un amento in linea con quanto visto per la Lombardia. Ad oggi il calo delle degenze resta paragonabile a quello delle settimane precedenti, -15.1% in rianimazione con 518 ricoveri e -5.8% nei reparti Covid con 8468, 5% dei posti letto in area critica e 13% in area non critica. L’indice di positività nella penisola è al 12.7%, in regione al 9.0%, in entrambi i casi in ascesa dopo due mesi di flessione.
ALLERTA Alla luce di quanto dicono i numeri, l’Istituto superiore di sanità ha voluto lanciare un primo allarme: «Nella settimana di monitoraggio – si legge nel report pubblicato l’11 marzo – si osserva una inversione della tendenza in miglioramento documentata nelle precedenti settimane. Aumenta la trasmissibilità, l’incidenza, documentata nei dati aggregati più aggiornati resi disponibili dal Ministero della Salute, e peggiora il rischio epidemico in diverse Regioni italiane. Si continua, tuttavia, a documentare una diminuzione del numero di persone ricoverate in ospedale». Alla luce di questo secondo l’Iss è importante mantenere
distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani
Giuseppe Del Signore