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Il mondo ha bisogno di samaritani della democrazia. E’ l’immagine scelta da monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per descrivere lo spirito con cui avanzare verso la Settimana sociale dei cattolici in Italia in programma nel 2024 a Trieste. Il presidente del comitato scientifico delle Settimane l’ha ripresa dalla lettera enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco, per contrapporla «al potere dei briganti» e non rassegnarsi «alle espressioni “nessuno può aggiustare le cose”, “che posso fare io?”, con le quali si alimenta il disincanto e la mancanza di speranza».
OBIETTIVI Come il samaritano occorre lasciarsi interpellare e non passare oltre adottando un atteggiamento pratico, anche perché mons. Renna e la Cei individuano con chiarezza almeno due temi forti in vista dell’appuntamento di Trieste: «una legge elettorale a cui occorre mettere mano» e riabitare «le aree interne del nostro Paese», quei luoghi che «si stanno impoverendo di presenze» e che «sono di difficile “abitazione”» come le periferie delle metropoli, certo, ma senza dimenticare che anche la Lomellina è stata definita “area interna” da Regione Lombardia. E’ un dovere a cui i cattolici anche in passato non si sono sottratti.
CAMMINO E a cui anche ora non si sottraggono non solo con l’appuntamento di luglio, ma con tutto il percorso della Settimana, «perché essa è un processo, non un evento; è un processo che ha un prima e un dopo; è un mezzo per la crescita della presenza dei cattolici nel Paese intesa come corresponsabilità nella costruzione del bene comune». Dal mese di ottobre a novembre è stato possibile segnalare le “Buone pratiche” perché «i “seminatori di cambiamento” hanno già dato vita a tanta progettualità che purtroppo viene dimenticata, e i processi di cambiamento crediamo che siano già in atto», anche se necessitano di essere portati alla ribalta a Trieste attraverso le “Piazze tematiche”. Entro marzo quelle selezionate e i “Cantieri del Cammino Sinodale” invieranno i materiali elaborati con la fase preparatoria, quindi entro aprile si raccoglieranno le iscrizioni dei delegati diocesani e degli altri partecipanti. Questo tramite un’app dedicata, che è già attiva e sarà uno strumento fondamentale dei lavori.
DIALOGO Il lavoro che si sta facendo tanto a livello di Comitato scientifico quanto a livello locale è di instaurare un dialogo per «tornare alla parola e all’ascolto», uno degli obiettivi fissati dal Documento preparatoriope recuperare la «etica» della democrazia e la «responsabilità» del cittadino che si sente «custode del fratello, della società e del creato», e superare la dinamica del populismo, che può essere esemplificato in due atteggiamenti, la pretesa di nascondere forme oligarchiche dietro fantomatiche “volontà generali”, che finiscono col negare i diritti, e la contrapposizione democrazia diretta-rappresentativa, risposta semplicistica a un mondo complesso.
EDUCARE Al contrario per coniugare il potere in chiave democratica (poter essere, poter-fare, poter-cambiare secondo il Documento preparatorio) occorre educare per far sì che «ci si senta corresponsabili e partecipi della costruzione della città fin da giovani», riscoprendo «il valore di una nuova cittadinanza dall’abbecedario della Ft, con le parole che questa enciclica ci riconsegna: fraternità, ospitalità, amicizia sociale, mondo ha bisogno di samaritani della democrazia. E’ l’immagine scelta da monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per descrivere lo spirito con cui avanzare verso la Settimana sociale.
Giuseppe Del Signore