Il depuratore di Dorno si collegherà con quello di Garlasco. L’impianto dornese non sarà più attivo ma fungerà da stazione di interscambio con una pompa di sollevamento. Per l’intera operazione “Pavia Acque” investirà circa un milione e 800mila euro e due milioni di euro saranno spesi per collegare il servizio di depurazione delle acque di Dorno al depuratore di Garlasco.
LAVORI DOPO L’ ESTATE I lavori dovrebbero partire dopo l’estate. «Il nostro depuratore – ha detto il sindaco Francesco Perotti – seppur dimensionato e funzionate comincia ad avere i suoi anni. Gli ultimi interventi radicali con sostituzione delle vasche di raccolta risalgono alla metà degli anni Novanta. Nonostante in tutti questi anni siano stati effettuati interventi di manutenzione e di controllo, adesso è arrivato il momento di rinnovare diverse strutture».
La politica di Pavia Acque è quella di concentrare, laddove sia possibile, la depurazione delle acque in Comuni limitrofi, in un’unica struttura.
DEPURATORE RIFATTO La struttura di via Mulino è stata rifatta completamente pochi anni fa. «L’impianto di Garlasco – prosegue il primo cittadino dornese – come ci è stato spiegato dai tecnici, fu realizzata già sovradimensionata, in previsione di un possibile collegamento con altri Comuni. In futuro sarà ulteriormente potenziata e poi inizieranno le opere che in gergo tecnico vengono definite di collettamento con la posa in opera di una pompa di sollevamento all’altezza del depuratore di via Scaldasole che possa spingere l’acqua reflua tramite un sistema di tubazioni che verranno interrate nelle vicinanze delle strade bianche che conducono attraverso la campagna di Dorno verso il depuratore di Garlasco». Si tratta di un lavoro che cambierà il sistema di depurazione dei due Comuni che distano tra loro circa cinque chilometri. «Se dovessero verificarsi piogge abbondanti o un blocco temporaneo della pompa di sollevamento che spingerà le acque reflue dal nostro Comune a Garlasco – conclude Perotti – verrà predisposto un sistema di raccolta a tutto fondo con lo scarico delle acque non inquinanti nel vicino torrente Terdoppio».
Mauro Depaoli
