Asst, Facility Live e Università degli studi di Pavia insieme per le Rsa

Risolvere e prevenire le problematiche evidenziate dall’emergenza Covid nelle Rsa. È il piano presentato alla Regione Lombardia dalla Asst di Pavia, dalla società Facility Live e dall’Università degli studi di Pavia, che hanno unito le forze per lo sviluppo e l’utilizzo di una piattaforma innovativa per il supporto alla gestione della sanità territoriale, con particolare attenzione alle residenze sanitarie assistenziali, da parte delle Aziende socio-sanitarie nel campo del telemonitoraggio, supporto alle decisioni, gestione organizzativa degli ospiti, pianificazione dei test sierologici e gestione del rischio. Il progetto costituisce anche la base per connettere gli attori sanitari del territorio al fine di costruire un network funzionante grazie all’interconnessione di un portale di ultima generazione supportato dall’intelligenza artificiale. «Ad esempio – spiega il direttore generale di Asst Pavia, Michele Brait – se il medico dell’Rsa ha bisogno di una consulenza dello specialista cardiologo dell’Asst può chiederlo mediante la piattaforma, così come se la direzione sanitaria Rsa vuole confrontarsi sulle strategie messe in atto per l’isolamento dei casi Covid-19 può chiedere il parere del Risk Manager e della Direzione medica di presidio utilizzando la piattaforma sia per lo scambio di documentazione che per il tele-consulto». La piattaforma, oltre a consentire il monitoraggio costante e un tracciamento precoce dei casi e dei contatti Covid, consente scambi tra professionisti, erogazione di prestazioni ai cittadini e accesso remoto ai servizi senza recarsi fisicamente presso le strutture. Il portale metterà inoltre a disposizione di Ats e Regione Lombardia una reportistica avanzata che comprenderà i dati raccolti e analizzati con intelligenza artificiale. Il progetto della piattaforma sarà tale da consentire in futuro l’inclusione di ulteriori servizi, allargandosi ad altre tipologie di attori, come operatori sanitari, Comuni, Province, fornitori di servizi, fino al cittadino/caregiver. «Si tratta quindi – conclude Brait – di un balzo culturale e tecnologico che, se finanziato, potrà, nel giro di 6 mesi, migliorare in modo considerevole l’organizzazione sanitaria sul territorio pavese e diventare un modello di innovazione per Regione Lombardia».

Davide Zardo

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