Coronavirus / Scuole pronte per ripartire, il nodo sono i trasporti

Un piano per il ritorno in aula degli studenti delle superiori a gennaio. Il tavolo di “Coordinamento scuola-trasporti” organizzato dalla Prefettura ha messo al primo posto l’adozione di un sistema di prenotazione dei mezzi di trasporto.

Già nelle scorse settimane le scuole pavesi hanno iniziato a raccogliere i dati relativi all’uso dei mezzi pubblici da parte dei loro studenti, sulla base dei quali valutare quante persone dovranno prendere il pullman o il treno ogni giorno.

I risultati dicono che al Cairoli 116 prendono l’autobus e 37 il treno, al Casale il 30% (circa 250) e il 7% (circa 56), all’Omodeo i non residenti a Mortara sono il 63% del totale, circa 450 allievi che impiegano per l’80% il pullman, per il 15% il treno e per il 5% l’auto. La stima sarà confrontata con il numero di posti effettivamente disponibili, fermo restando che il Dpcm del 3 dicembre ha imposto un’occupazione massima del 50% della capienza totale di ciascun mezzo. I lavori dovrebbero concludersi «entro il 30 dicembre».

PP Coronavirus Pavia trasporti autobus

LA APP Il punto fondamentale saranno i trasporti, che sono stati il tallone d’Achille nella prima parte dell’anno scolastico.

Ecco allora che sui bus si potrà salire solo prenotando il biglietto con la app di Autoguidovie, che ha introdotto un servizio riservato agli studenti.

Per poter usare i pullman occorrerà registrarsi entro il 18 dicembre e inserire i dati di viaggio. Quando riprenderanno le lezioni in presenza occorrerà acquistare la corsa dalla app, tenendo conto che dal 30 dicembre sarà possibile riservare il posto sulla corsa cui si è interessati.

la scuola che verrà

LE SCUOLE Intanto gli istituti scolastici di Vigevano e Mortara stanno lavorando per farsi trovare pronti.

In realtà – dichiara Stefania Pigorini, dirigente dell’Omodeo – le scuole sono sempre state pronte. La possibilità concreta di ritornare a svolgere le lezioni in presenza, purtroppo non dipende dalle singole istituzioni scolastiche, ma da decisioni politiche che rispondono a priorità diverse

Mettendo ad esempio al primo posto il commercio rispetto all’istruzione: «Spero ardentemente – afferma Elda Frojo dirigente del Casale – che a gennaio sia possibile ripartire con la didattica in presenza e che lo shopping sfrenato di questi giorni non implichi un ulteriore peggioramento della situazione». In pratica le scuole dipenderanno da un lato dai provvedimenti messi in campo per il trasporto pubblico e dall’altro dai comportamenti individuali dei cittadini, perché spiega Pigorini che «le modalità con cui i singoli decideranno di vivere le festività e di rispettare, o meno, le restrizioni imposte e le indicazioni suggerite potrebbero incidere sulla curva dei contagi». Col rischio di vanificare gli sforzi fatti, anche perché, commenta Matteo Loria alla guida di Caramuel e Castoldi-Roncalli, «all’interno della scuola i problemi sono stati già risolti, l’organizzazione e le misure anti-contagio hanno funzionato bene e anche quelli relativi al distanziamento sono stati superati». Concorda Alberto Panzarasa, dirigente del Cairoli, secondo cui le criticità sono da cercare altrove, almeno a giudicare «come è andato il tracciamento dei contagi e delle quarantene nelle scuole».

TRE QUARTI Gli istituti del territorio hanno già previsto come comportarsi. Per il Casale Frojo precisa che «all’inizio avevamo pensato di privilegiare le quinte, ma sarebbe difficile garantire continuità alle altre classi, perciò

l’idea è di garantire a tutte tre settimane in presenza e una a distanza

Anche al Cairoli l’obiettivo è raggiungere la quota prevista dal Dpcm, per Panzarasa «la scuola è pronta come lo era all’inizio dell’anno scolastico, prevediamo un turno unico di lezioni con frequenza al 75% degli allievi», mentre al Caramuel sono pronti ad affrontare eventuali novità: «La situazione è fluida – precisa Loria – non possiamo sapere cosa accadrà, le cose cambiano velocemente costringendoci a rifare programmazioni, orari, turni in poco tempo». All’Omodeo la regola sarà l’alternanza. «Si alterneranno – conferma Pigorini – due gruppi di classi, equamente distribuiti nelle due sedi, in modo da garantire sia la presenza del 75% della popolazione sia l’occupazione del 75% di entrambe le sedi. Da noi le uscite sono diversificate in base al monte ore degli indirizzi e quindi c’è già un deflusso per scaglioni».

Giuseppe Del Signore (ha collaborato Ra)

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