«Cerchiamo di vivere questa situazione dentro una storia di salvezza più grande, e partecipiamo con questo pezzettino della nostra vita». Così madre Simona Corrado, superiora dell’istituto “Immacolata Regina Pacis”, commenta il dramma delle nove suore ospiti del centro sociale “Francesco Pianzola” di Mortara, contagiate dal Covid-19. Dopo le cinque vittime di mercoledì 14 ottobre, il 15 sono mancate altre due religiose, seguite lunedì 19 e mercoledì 21 dalle ultranovantenni suor Ave Maria e Suor Maria Maddalena. Suor Ave Maria era l’ultima consorella vivente ad aver conosciuto padre Francesco Pianzola, fondatore dell’ordine “Immacolata Regina Pacis”, beatificato il 4 ottobre del 2008 nel duomo di Vigevano dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi.
Appartenenti al gruppo delle 56 religiose contagiate (finora il più vasto focolaio della provincia di Pavia), il loro quadro clinico era già compromesso dalla salute precaria e dall’età avanzata. Il contagio ha coinvolto anche 13 operatori sanitari su 26 che stavano assistendo le religiose, ma che attualmente non presentano sintomi. Dopo la scoperta del primo caso di positività, l’Agenzia per la tutela della salute di Pavia ha inviato le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) presso la struttura, svolgendo tutte le indagini epidemiologiche necessarie. Ventotto religiose sono state trasferite alla Rsa Rsa “Sorbo Rosso” di Rivanazzano, undici (asintomatiche o paucisintomatiche) sono ancora al centro “Padre Pianzola” di Mortara e altre due si trovano a Voghera.
Davide Zardo