Vaccini/ a Vigevano uno su dieci ha ricevuto le due dosi, il record a Mede

Un terzo dei cittadini lombardi ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino contro il coronavirus.

Prosegue la campagna vaccinale e ha raggiunto il 31.1% dei lombardi, un dato che in provincia di Pavia si alza e arriva al 32.2% (dati all’11-05).

Questo se si considera gli abitanti censiti dall’Istat all’inizio del 2021, ma non tutti possono essere vaccinati – a causa di particolari condizioni di salute, perché contagiati o per altri motivi – e se si considera solo la popolazione target, che in area pavese ammonta a circa 473mila unità, si arriva al 36.4% con 172mila prime dosi somministrate. Diverso il discorso per chi è potenzialmente immune ovvero quanti hanno ricevuto anche la seconda iniezione, a Pavia si arriva al 13.2% dei residenti con 70mila persone raggiunte, in Lombardia ci si ferma all’11.4% con 114mila.

RITMI DIVERSI Il percorso delle città segue traiettorie differenti, se a Pavia ha chiuso il cerchio il 18.2% dei cittadini ed è stata raggiunta quasi metà del target con la prima inoculazione (46.2%), a Voghera si è al 14.3% e si arriva intorno a un terzo (33.8%) e

a Vigevano ci si attesta un pochettino più in basso, 12.1% e circa il 31.7% di quanti sono coinvolti dalla vaccinazione (il 27.7% dei vigevanesi).

Si tratta del valore più alto tra i principali municipi lomellini, eccezion fatta per Mede, che però fa storia a sé in quanto è stato tra i primi centri lombardi a registrare la presenza della variante inglese, ragione per cui Ats ha deciso di procedere a una somministrazione massiva di vaccini. Il centro lomellino è al 27.4% degli immunizzati e al 55.9% del target, con quasi metà dei medesi che ha ricevuto almeno una dose (49.4%). A Mortara il primo valore è al 10.2%, a Garlasco all’11.2%, a Gambolò al 10.3%, a Cassolnovo al 9.7%, mentre per la quota di abitanti raggiunti si è rispettivamente al 29.4%, al 31.6%, al 27.8%, al 26.4%.

Task force a Mede per la vaccinazione

IL QUADRO In tutta la Lombardia sono circa 4.2 milioni le dosi usate, il 92.9% del totale di quelle ricevute, di cui 2.4 a donne e 1.8 a uomini, con la Regione che è da un paio di settimane la prima per numero di inoculazioni giornaliere, con un passo quasi doppio rispetto al Lazio, che la segue. Si spiega in questo cambio di passo rispetto alla prima fase la “rimonta” rispetto ai valori nazionali e dei territori che stanno vaccinando di più: sono il 93.5% gli over 80 che hanno avuto almeno un’iniezione – di questi l’84% ha completato il ciclo – al di sopra della media nazionale dell’89.9% (76.4% chi ha già finito), mentre sono l’80.7% quanti rientrano nella fascia d’età 70-79, di cui l’11% ha espletato l’iter, indicatore quest’ultimo al di sotto della media italiana (17.2%) a segnalare come il recupero è in corso, ma non ancora completo. A chi ha più di 70 anni è stato dedicato il 52.1% del totale dei vaccini disponibili.

Giuseppe Del Signore

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