Un progetto per Vigevano a misura di disabile

Vigevano in prima fila per una citta “smart”, insieme a Pavia, per progetto denominato “Nuovi Orizzonti”, attento alle condizioni di fragilità e di disabilità. L’idea in questione è frutto di un lavoro di cooperazione, che vede all’opera le realtà pavesi dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, l’Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili e l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, insieme alla cooperativa Ghan, una reltà onlus ventennale, nata per volontà di un gruppo di professionisti che da anni opera nell’ambito educativo, formativo e sociale.
«Oltre a “Vigevano Smart” – spiega Paolo Colli, direttore della Ghan – il progetto “Nuovi orizzonti” ha compreso a Vigevano anche uno studio per rendere accessibile ai portatori di disabilità il territorio della Lanca Ayala. I percorsi per rendere fruibili, anche dal punto di vista del turismo, il centro città e il Ticino sono stati condivisi con gli Istituti superiori di Vigevano. Gli studenti del liceo Cairoli, in proposito, hanno sperimentato i percorsi e verificato direttamente le difficoltà di accesso per chi è in carrozzina o per chi è portatore di disabilità sensoriale».
Il progetto prevedeva anche il coinvolgimento dei commercianti che, sia a Pavia che a Vigevano, hanno dato la propria disponibilità e con i quali continuerà l’approfondimento della tematica “accoglienza in negozio del turista disabile” con un corso ad hoc.
«Purtroppo, più di un anno di chiusura dovuta al Covid – aggiunge Colli – ha reso difficile il completamento del progetto pianificato inizialmente, che è comunque stato portato a termine con la produzione di due cartine turistiche su Vigevano Smart e Lanca Ayala».
Il percorso proposto si sviluppa a partire dalla stazione di Vigevano e prosegue in direzione del mulino leonardesco di via dei Mulini, toccando alcuni dei principali luoghi d’interesse turistico della città. La stazione, recentemente ristrutturata, è dotata oggi di ausili che consentono alle persone con disabilità di muoversi in autonomia all’interno della stessa. Nelle immediate vicinanze, però, si incontrano diverse criticità: marciapiedi non sono raccordati a livello della strada, i dissuasori sono collocati in modo pericoloso al centro dell’attraversamento e l’arredo urbano è rivedibile al fine di sviluppare l’accessibilità del percorso. In centro storico sono recenti gli interventi di riqualificazione dei marciapiedi, non esistono ostacoli e la pavimentazione è di buona qualità. Esistono tuttavia altre zone che presentano situazioni più delicate: in via del Popolo, ad esempio, alcuni esercizi commerciali hanno accesso con dislivello dalla quota stradale. O ancora, sono state notate disposizioni dell’arredo urbano che rendono difficoltoso il passaggio sul marciapiede: un esempio sono i parcometri o i cestini per i rifiuti. Rispetto allo scorcio sul Naviglio presente presso il mulino, è stata proposta la soluzione di una rampa di legno che possa consentire l’accesso di persone con ridotta mobilità.
Anche l’accessibilità delle aree naturali presenta sia criticità che potenzialità. Le aree sono protette, ampie e pianeggianti, ma le pavimentazioni risultano a tratti irregolari in parcheggio come nell’aria boschiva, i tratti di percorsi presentano larghezze inadeguate al passaggio di persone con disabilità motorie, e vi è anche assenza di un vero e proprio pontile per agevolare la salita e la discesa dalle imbarcazioni. Alcune soluzioni sono già pronte per essere proposte e concordate con il Parco del Ticino.
Durante la rilevazione, il vicesindaco di Vigevano e assessore all’Istruzione, Antonello Galiani, afferma che «si tratta di un progetto molto importante, sia per la qualità tecnica dovuta all’intervento dell’Università di Pavia, sia per il coinvolgimento delle scuole. Peccato che per un anno sia stato tutto condizionato dal Covid, ma sono sicuro che le associazioni che hanno promosso questi percorsi ricominceranno a lavorare, finalmente libere dalle limitazioni e con la forza che proviene loro da migliaia di iscritti e dalla presenza a livello nazionale di sedi e sportelli in tutte le province». Il presidente Uici di Pavia, Egidio Carantini, commentando il progetto, descrive la continuità con cui Uici persegue l’accessibilità degli edifici e dei luoghi urbani come ricerca di una migliore qualità di vita per tutte le persone fragili.
«Una città a misura di disabile è una città per tutti – precisa Carantini –  Speriamo anche che con questo progetto si elaborino finalmente i Peba (Piani per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche), obbligatori per città delle dimensioni di Pavia, Vigevano e Voghera, ma che ancora queste città non hanno nemmeno abbozzato. Il futuro turistico delle nostre città dipende anche dalla loro accessibilità. Il turismo delle persone disabili e degli anziani sta assumendo proporzioni che lo rendono vantaggioso per le città, a patto che siano pronti a riceverli».

Giulia Albieri

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