Gervasoni “incontra” Caramuel: lo spettacolo in Vescovado

Un incontro inaspettato: quello tra Juan Caramuel y Lobkowitz, il “vescovo geniale” che ideò la facciata del Duomo, e monsignor Maurizio Gervasoni, da dieci anni alla guida della Diocesi di Vigevano. Un dialogo suggestivo, ma ovviamente impossibile, se non tramite la magia del teatro: ed è proprio con una rappresentazione tra i chiostri del Vescovado che il Museo del Tesoro del Duomo vuole celebrare un’importante doppia ricorrenza, ovvero il 350esimo anniversario della nomina di monsignor Caramuel a vescovo di Vigevano e contestualmente il decimo anniversario dell’ingresso di monsignor Gervasoni quale presule della città ducale.

LO SPETTACOLO L’appuntamento sarà per il giorno 30 settembre, con gli attori Simone Lambra e Gianni Pea che interpreteranno i due vescovi in un immaginario meeting: “Un incontro inaspettato”, per l’appunto. I tre atti della recitazione saranno intervallati da momenti musicali con il flauto di Beatrice Oteri e il tamburello di Federico Silva. L’esibizione, a ingresso gratuito, inizierà alle ore 10 nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Vescovile (piazza sant’Ambrogio 14, Vigevano) e sarà ripetuta alle ore 11.15. La manifestazione potrà essere seguita da 45 spettatori per rappresentazione (90 in tutta la mattinata). L’accesso avverrà su prenotazione al numero 0381690727, dalle 9.30 alle 13 dal lunedì al venerdì, fino ad esaurimento posti.

TRA STELLE E MUSICA Gli eventi per la doppia ricorrenza proseguiranno nel pomeriggio. Sempre nella giornata di sabato 30 settembre, alle ore 16, nell’Aula Magna del Seminario Vescovile, si terrà una conferenza di Giancarlo Truffa, astronomo milanese, su “Caramuel Astronomo: dalla luna ai satelliti”, a cura dell’Archivio Diocesano. L’ingresso sarà gratuito. Domenica 1 ottobre gran chiusura delle celebrazioni: alle ore 21 concerto all’interno della Cattedrale vigevanese si terrà un appuntamento musicale dal titolo “Liturgia e devozione nella Lombardia spagnola nel secondo Seicento”. Il concerto sarà eseguito da “Amphion Novus”, un ensemble di recente costituzione che si prefigge la valorizzazione musicologica e performativa del repertorio seicentesco a voce sola spesso in prima esecuzione moderna.

Il ciclo di eventi ripercorrerà solo alcuni degli interessi di Caramuel, che oltre a essere teologo e matematico, amava interessarsi di tutto lo scibile umano: nelle sue oltre 70 opere scritte, e nei suoi innumerevoli carteggi, il vescovo di Vigevano si occupò di astronomia, scienze naturali, filosofia, grammatica, musica, meccanica, fortificazioni, diritto canonico e pubblico, storia; era esperto di Cabala, fondò una tipografia (proprio in terra ducale), scrisse versi ed opere mistiche; sapeva leggere 24 lingue (tra cui il cinese) e ne inventò una, universale, a segni. Il suo lascito più grande a Vigevano è però sicuramente la facciata del Duomo, che progettò appositamente per donare alla piazza una chiusura “scenografica” e conferirgli quel fascino unico che dura tutt’oggi.

Alessio Facciolo

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