Coronavirus Pavia / I positivi sono il 30% in più in una settimana

I positivi sono cento in più in una settimana in Provincia di Pavia. Il coronavirus ha ripreso vigore e per la seconda settimana i positivi sono in crescita nel pavese e in Lombardia, oltre che di nuovo in Italia per la prima volta dopo oltre due mesi.

In territorio pavese i casi attivi sono 455 (+30%) e i ricoverati sono 32, di cui 8 in terapia intensiva e 24 nei reparti Covid (stabili rispetto a sette giorni fa; dati al 01-11).

L’inversione si è consumata nelle ultime due settimane di ottobre, se nella precedente non si era ancora di fronte a un’accelerazione perché il rapporto casi trovati – test effettuati era rimasto costante, ora questa cifra è tornata a salire segnalando una crescita sproporzionata rispetto a quella dei tamponi, da 0.4% a 0.5% in Lombardia e da 0.7% a 1.0% a livello nazionale.

PIANO MEDIO Nel contesto pavese gli ultimi quattordici giorni hanno visto una risalita di positivi e degenze, che ha portato ottobre a chiudersi con un +34.2% dei positivi rispetto a fine settembre, pur in presenza di un -13.5% dei ricoveri. Anche il tasso d’incremento dei decessi ha rallentato, da +0.5% a +0.3%, il terzo più basso del 2021 dopo quelli di agosto e luglio, con 8 persone morte per un totale di 2625 dall’inizio dell’epidemia di Sars-CoV-2, cui occorre aggiungerne circa 550 come eccesso di mortalità stimato nel 2020. I contagi si sono raffreddati anche nei comuni, Vigevano ha segnato +0.7% rispetto al +2% di settembre, Mortara +0.8% contro +2.3%, Garlasco +0.1% contro +1.3%, Voghera +0.9% contro +1.2%, mentre a Pavia (+2.5% contro +1.8%) e Gambolò (+1.2% contro +1%) la tendenza è stata opposta.

CAMPO LUNGO In Lombardia e in Italia i casi attivi sono diminuiti guardando complessivamente all’ultimo mese (-3.2% e -9.1%), ma sono aumentati negli ultimi sette giorni (+14% e +12.1%), arrivando a quasi 84mila nella penisola. Analogamente si comportano i ricoveri, diminuiti in ottobre in rianimazione (-19.6% e -16.7%) e negli altri reparti (-17% e -5.6%), ma in ripresa dalla scorsa settimana con l’eccezione di quanto accade in terapia intensiva a livello regionale, dove scendono a 45 (-6.3%). Sono rispettivamente 364 (+7.7%) i primi e 2863 i secondi a livello nazionale (+11%), con la pressione negli ospedali che è al 4% per l’area critica (3% lombardo) e al 5% per l’area non critica. Prendendo in esame i deceduti, in ottobre sono aumentati dello 0.8% in Italia (+1.2% a settembre) e dello 0.3% in Lombardia (stabile), per un totale di oltre 132mila vittime, persone che senza la Covid-19 sarebbero vive dal momento che essere ipertesi o diabetici non si configura come condanna a morte.

Giuseppe Del Signore

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