Peste suina, abbattimenti ai rifugi animali

La peste suina sta da una parte suscitando preoccupazione tra gli allevatori, ma dall’altra non sta lasciando indifferenti nemmeno attivisti e volontari che operano anche in rifugi in cui sono presenti suini. «Sono state portate a termine le operazioni di soppressione mediante metodi eutanasici dei pochi suini ancora presenti nel focolaio di Peste suina africana diagnosticato ai primi di settembre presso il rifugio per animali dell’associazione “Progetto cuori liberi” di Zinasco». A comunicarlo Ats Pavia, a seguito dell’irruzione da parte delle forze dell’ordine effettuata nella mattinata del 20 settembre. Ats ha evidenziato che all’interno della struttura erano presenti quaranta suini affetti da Psa, molti dei quali erano già deceduti nel corso degli ultimi giorni.

L’OPERAZIONE Una decina di camionette e auto di carabinieri e polizia si sono presentate in prossimità della struttura per allontanare gli animalisti e gli attivisti che da giorni si opponevano all’abbattimento di dieci suini. Forti tensioni, con i volontari della struttura che sono pronti ad andare avanti. «Gli animali dovevano rimanere in vita – dichiara una volontaria del rifugio Progetto Cuori Liberi – all’interno della nostra struttura, con naturalmente tutti gli accertamenti necessari alla non diffusione della Psa. Il nostro è un rifugio permanente ovvero un luogo che accoglie animali non destinati al consumo e alla produzione alimentare. Tradotto, non vengono macellati». Il Tar della Lombardia, nel mentre, ha fissato udienza il 5 ottobre per esprimersi in merito al ricorso contro l’uccisione dei suini, presentato proprio da “Progetto cuori liberi”. I volontari e gli attivisti continueranno quindi a portare avanti, davanti alle sedi competenti, le proprie idee.

 

PREOCCUPAZIONE Nel frattempo, aumenta e cresce il timore per la crescita del numero di suini affetti da Psa. Ad ora, il numero di capi abbattuti nei vari allenamenti nel pavese ha superato le 33mila unità. Da circa dieci giorni sono scesi in campo anche i carabinieri in provincia di Pavia per limitare e contenere i contagi ed evitare che il virus possa raggiungere anche allevamenti di altre province. Il virus colpisce suini e cinghiali ed è molto resistente nell’ambiente, elementi che favoriscono la diffusione dell’infezione nel territorio se non vengono rispettare rigorose norme di biosicurezza (come il cambio di abbigliamento e calzature in entrata-uscita da allevamenti e zone a rischio). Per estinguere i focolai è sempre necessario attuare accurati interventi di disinfezione dei ricoveri animali e abbattimento dei suini.

Edoardo Varese

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