Caso “Il Nuovo Civ”, per la commissione il Comune agì regolarmente

Al sindaco di Vigevano, al suo vice, agli uffici comunali e alla società Vigevano Futura non può essere imputato nulla riguardo al “caso Il Nuovo Civ”. Giuseppe Antonio Madeo (Per Vigevano) in qualità di presidente ha relazionato sull’esito della Commissione consiliare d’indagine istituita il 27 novembre 2019 per verificare eventuali responsabilità dell’amministrazione riguardo alla mancata cessione di due lotti di terreno appartenenti alla società di cartolarizzazione partecipata Vigevano Futura. I fatti, risalenti al 2018, erano prepotentemente entrati nel dibattito cittadino in seguito alle dichiarazioni fatte alla stampa dall’ex assessore Furio Suvilla, che aveva segnalato di come l’amministrazione, a suo dire, avesse rifiutato di incassare 1 milione di euro per la realizzazione di un supermercato Md in corso Brodolini rifiutandosi di approvare una variante, accettando però pochi mesi dopo di farne una, sempre per un market Md, in via Podgora.

Il presidente di commissione Madeo

La commissione, tra la fine del 2019 e il gennaio 2020, ha vagliato i documenti del caso e sentito in audizione il vice sindaco Andrea Ceffa, il responsabile dell’ufficio tecnico Domenico Martini, l’avvocato Andrea Rodolfo Masera (rappresentante della società di cartolarizzazione Vigevano Futura) e altri due soggetti coinvolti (l’avvocato Stefano Seclì e l’architetto Paolo Testa), giungendo alla conclusione che l’amministrazione abbia agito in maniera regolare. Nell’ampia relazione redatta da Madeo si legge come Il Nuovo Civ avesse subordinato l’acquisto dell’area a diverse condizioni: l’approvazione di una variante preventiva, l’impegno del Comune a non mutare Pgt e un diritto di prelazione in caso un terzo soggetto si fosse aggiudicato l’esperimento di gara necessario per la vendita dell’area. «La proposta di acquisto, come sopra riassunta – si spiega nel documento – non poteva e non doveva essere accettata, così come peraltro è avvenuto».

La relazione di Madeo in consiglio ha dato origine a un “battibecco” con gli esponenti di Gruppo Civico, sfilatosi dalla commissione in conclusione dei lavori. Il gruppo guidato dalla consigliera Daniela Parini avrebbe infatti voluto audire ulteriori persone, pratica non necessaria però per il presidente della commissione Madeo, che anche in aula ha ribadito di come fossero stati raccolti tutti gli elementi necessari per poter dare un giudizio. «Io l’avrei chiusa anche prima, dopo aver sentito l’avvocato Rodolfo Masera – ha ribadito Madeo – ma mi è stato chiesto di sentire altri soggetti, ho “forzato” la mano a qualcuno che non era propenso, proprio per andare in fondo».

Af

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