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Anche in provincia di Pavia arriva lo “Sportello salute”. L’Acli di Pavia ha deciso di aderire all’iniziativa partita nel 2020 da Codogno per garantire ai cittadini il rispetto dei tempi d’attesa secondo quanto previsto dalle norme. La legge infatti riconosce il diritto ad avere gli appuntamenti nei tempi previsti dalla ricetta e indicati da delle lettere: “U” indica un’urgenza da eseguire entro 72 ore, “B” sta per breve ovvero entro 10 giorni, “D” per differibile (massimo 30 giorni le visite, 60 gli esami), “P” per programmata (fino a 120 giorni, 4 mesi).
LE NORME A tutelare l’utente è intervenuto negli anni direttamente lo Stato. L’articolo 3 comma 13 del decreto legislativo 124 del 1998 stabilisce che «qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda Unità sanitaria locale di appartenenza e dell’azienda Unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti». Del resto la legge 833/1978 – quella istitutiva del Sistema sanitario nazionale – all’articolo 19 stabilisce che le Unità sanitarie locali (oggi le Agenzie di tutela della salute, le Ats) assicurano «a tutta la popolazione i livelli di prestazioni sanitarie», poi ricompresi nei “Lea” ovvero i Livelli essenziali di assistenza introdotti dalla riforma del titolo V della Costituzione del 2001, e che «ai cittadini è assicurato il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura nei limiti oggettivi dell’organizzazione dei servizi sanitari». Da ultimo per quanto riguarda il fenomeno delle agende chiuse, la legge 266 del 2005, all’articolo 1 comma 282, chiarisce che
alle aziende sanitarie e ospedaliere è vietato sospendere le attività di prenotazione delle prestazioni, divieto che vale anche per il privato convenzionato col Ssn.
SOS Gli “Sportelli salute” hanno l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme. Sul sito www.sportellisalute.lo.it si spiega che «la legislazione vigente prescrive che le visite e gli esami diagnostici devono essere garantiti ai pazienti del Ssn obbligatoriamente nei tempi massimi prescritti in ricetta» e che «quando la struttura pubblica non è in condizione di svolgere il proprio compito, il paziente ha il diritto di ottenere le prestazioni diagnostiche in regime di solvenza con l’intramoenia pagando solo il ticket, se dovuto, o di rivolgersi al professionista privato facendosi poi rimborsare la fattura da Asst». Dall’epicentro di Lodi si stanno diffondendo a macchia d’olio e oggi in Lombardia sono almeno 34, tra cui quello di Pavia presso Acli, aperto martedì e giovedì dalle 9 alle 13 in viale Battisti 142 (tel 038229638, email sportellosaluteacli.pavia@acli.it). Come può agire il cittadino? Oltre a rivolgersi agli Sportelli per una consulenza, può anche procedere in autonomia, ma è consigliato – prima di procedere in regime privato – inviare comunicazione all’attenzione del Direttore generale di Asst (ai sensi del Dlgsl 124/1998) via Pec o raccomandata. In rete sono disponibili moduli precompilati, tra cui quello di “Cittadinanza Attiva”. Asst Pavia come si pone rispetto gli “sportelli salute” e prevede di organizzarsi per rispondere alle richieste che arriveranno? «L’azienda – dichiarano dall’ufficio relazioni esterne – non ha dichiarazioni da fare in merito alle tematiche poste». Invece rispetto al fenomeno delle “agende chiuse” anche la Lombardia ha promesso un intervento: l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, intervistato da Presadiretta, ha dichiarato che «i privati, se vogliono far parte del Sistema sanitario regionale, se vogliono essere contrattualizzati da Regione Lombardia, devono accedere al Cup unico. Se vogliono rimanere fuori rimarranno fuori pure dalla possibilità di essere pagati. Nel corso del 2024 riusciremo a garantire la metà delle coperture di prenotazione completa, alla fine del 2025 tutto il sistema sarà perfettamente funzionante».
Giuseppe Del Signore