Vigevano, le celebrazioni del 25 aprile

Vigevano si prepara a celebrare il 77esimo anniversario della Liberazione. Con il tradizionale appuntamento istituzionale, anche la città ducale si prepara a commemorare la festa del 25 aprile: il corteo con tutte le delegazioni si riunirà alle 8.45 nel cortile del palazzo municipale, dove alle 9 si terrà il primo appuntamento con la posa delle corone di fronte al municipio.
GLI EVENTI Da lì le autorità e i rappresentanti delle associazioni si sposteranno in corteo verso la chiesa di San Pietro Martire, dove sarà celebrata la tradizionale messa alle ore 9.30. Al termine della cerimonia religiosa, ci si sposterà nel cortile del Castello Sforzesco per la posa delle corone di fronte alle lapidi commemorative dei partigiani fucilati dai nazifascisti nel 1944. Qui, dopo i saluti delle autorità, interverrà l’Anpi con “Pace e libertà per tutti i popoli”, lettura a cura dell’associazione partigiani di Vigevano, e Astrolabio, che proporrà la lettura del brano “Una voce per ricordare”. Alla manifestazione parteciperà anche la banda di Santa Cecilia con interventi musicali.
Il monumento ai caduti
LA STORIA All’epoca, proprio sul finire della guerra Vigevano fu teatro di avvenimenti concitati nella lotta all’invasore nazista. Il 27 aprile 1945 un convoglio armato tedesco composta da tre treni blindati, proveniente dalla Liguria, fu fermato dai partigiani nei pressi della stazione di Vigevano, che deviarono la prima locomotiva su un binario morto e fecero saltare un vagone di munizioni con un colpo di “pugno corazzato”, sparato da un ex prigioniero polacco unitosi ai partigiani. Si innescò così la battaglia che vide cadere, oltre ai partigiani, due dei quattro ostaggi posti dai tedeschi davanti al treno per assicurarsi il passaggio e altri cinque civili. Nove sono state le vittime della Resistenza (Bruno Bonomi, Pierino Boselli, Felice Chiappani, Angelo Guaita, Cornelio Palmenti, Battista Pazzi, Roberto Pelucelli, Natale Pisani, Angelo Tambussi), appartenenti alle brigate Crespi, Leone e Beato Matteo e ricordate da un sacrario al cimitero, da una lapide in stazione e da una nel parco del Ticino: quest’ultima in particolare in memoria di Pierino Boselli, inseguito dalle truppe tedesche e da loro ucciso nei boschi.
Alessio Facciolo

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