Olivelli, gli eventi per celebrare i 5 anni dalla beatificazione

A distanza di 5 anni dalla beatificazione di Teresio Olivelli, avvenuta il 3 febbraio 2018, la Diocesi di Vigevano, con il patrocinio del Comune di Vigevano e della Fondazione di Piacenza e di Vigevano, e la collaborazione dell’Azione Cattolica di Vigevano, della Società Storica Vigevanese, della sezione Alpini di Milano, dell’Associazione Allievi del liceo “Cairoli” (frequentato proprio dallo stesso Olivelli), del Gruppo Alpini di Mortara-Vigevano, organizza una serie di iniziative per ricordare lo storico evento.

Nella mattinata di venerdì 3 febbraio, Anselmo Palini autore della biografia: “Teresio Olivelli, ribelle per amore”, uscito in una nuova ristampa con l’editrice Ave di Roma, si recherà nelle aule del Liceo Benedetto Cairoli per raccontare la vita di un uomo che anche contro le atrocità commesse dai nazifascisti nell’ultimo conflitto mondiale, non ha mai perso la propria fede in Dio e il proprio desiderio di aiutare il prossimo.

LA VITA Sempre venerdì, alle 18, lo stesso Palini presenterà il proprio lavoro all’Auditorium San Dionigi. Sarà per l’occasione presente anche la Società Storica Vigevanese. Teresio Olivelli era un uomo “Dentro le cose”. Una persona che non sopportava in alcun modo posizioni emarginate, che andava dove era necessaria la sua presenza, dove si potesse in un certo senso sentire utile. Per i suoi compagni di scuola, per i poveri, per gli studenti, per la Patria, per gli Alpini ma anche per le popolazioni dell’Ucraina che aveva incontrato andando sul Don. Non era fascista, perché si presentò al proprio esame di maturità con lo stemmino di Azione Cattolica, nonostante fosse severamente proibito. Si schierò contro le leggi razziali, ribadendo che un individuo non è superiore per motivi etnici o di nascita, ma solo per cultura e merito. Non era fascista, perché, partì come volontario per la campagna di Russia, dove conquistò la Medaglia al Valor Militare, non per azioni guerresche, ma piuttosto per l’aiuto dato ai suoi compagni.

Teresio Olivelli
Teresio Olivelli

LA PRIGIONIA Deportato nel lager di Hersbruck, non rinunci ai propri principi. Non abbandonò nemmeno per un istante la propria fede in Dio. Le SS non potevano certo perdonare i suoi atti di carità nei confronti degli altri prigionieri. In lui i nazisti vedevano un atteggiamento quasi sacerdotale e il loro odio nei suoi confronti aumentava. Il 31 dicembre del 1944 avvenne il suo ultimo atto eroico. Tentò di difendere dalle percosse di un Kapò un prigioniero ucraino. Ricevette un forte calcio allo stomaco e morì dopo settimane di agonia, precisamente il 17 gennaio 1945.

BEATO Il 3 febbraio 2018 la Beatificazione a Vigevano. La Chiesa lo indica così come modello da imitare, come persona che nel sacrificio supremo ha compiuto il senso della sua vita, immolandosi per gli altri. Un ribelle per amore, che sfidò apertamente il male nazista, senza mai rinunciare ai valori in cui ha creduto per tutta la vita. Domenica 5 febbraio, per finire, in Duomo si terrà la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. mons. Maurizio Gervasoni, vescovo della diocesi di Vigevano.

Edoardo Varese

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