Ucraina / A Vigevano è la decima comunità straniera

Era il 1998, il 23 marzo “Titanic” conquistava 11 premi Oscar, il 2 maggio nasceva ufficialmente l’euro, a fine giugno la Microsoft lanciava il sistema operativo “Windows 98”, a settembre Larry Page e Sergey Brin fondavano Google, in ottobre il papa Giovanni Paolo II pubblicava l’enciclica “Fides et ratio”,

a Vigevano arrivava il primo cittadino ucraino.

O per meglio dire cittadina, dal momento che si trattava di una donna, la prima residente proveniente dallo stato nato nel 1991 nel contesto della dissoluzione dell’Unione sovietica. Non era destinata a rimanere sola a lungo, tanto che nel frattempo quella ucraina è diventata la decima comunità straniera per dimensioni, dopo aver superato nel 2010 la Costa d’Avorio.

RAPIDA ASCESA Già nel 2001 del resto poteva contare su 8 membri, 3 uomini e 5 donne, che nel giro di altri cinque anni sarebbero diventati 122, di cui 28 uomini e 94 donne, per poi toccare quota 192 nel 2008 – a dieci anni dalla prima iscrizione all’Ufficio anagrafe comunale – e quota 317 nel 2018, al termine di un ventennio di continua ascesa, che ha conosciuto una battuta d’arresto solo nel 2020, in piena pandemia, quando la popolazione di origine ucraina si è ridotta di 8 unità rispetto al 2019, per poi riprendere a crescere nel 2021 toccando quota 342. Tra il 2021 e il 2011 l’incremento è stato del 17.1%, il quarto più alto se si considerano i primi dieci paesi per provenienza, preceduto da Filippine (+50.7%), Perù (+33.6%), Cina (+29.2%) e seguito dalla Tunisia (+12.5%). Nel tempo è rimasta costante la sproporzione di genere, con una netta maggioranza delle donne rispetto agli uomini, tanto che le prime rappresentano il 76.3% e i secondi il 23.7%, meno di un quarto.

01 Prima 2 PP Ucraina - bandiera e bombardamenti

IL CONTESTO Si tratta di una situazione che non è specifica di Vigevano, ma che si ritrova tanto nel resto della Lomellina quanto a livello provinciale, regionale e nazionale. L’ultimo rapporto annuale dedicato a “La comunità ucraina in Italia” pubblicato nel 2020 dal Ministero del lavoro conferma che su circa 231mila ucraini presenti nella penisola (quarto gruppo in termini assoluti), cui si aggiungono 17mila persone che tra il 2012 e il 2019 hanno ottenuto la cittadinanza, quasi quattro quinti sono donne e poco più di un quinto uomini. L’età media è di 46 anni, piuttosto elevata rispetto a quello che si rileva di solito tra i cittadini stranieri non comunitari (34 anni), e il 22.3% del totale risiede in Lombardia. Per quanto riguarda il lavoro, l’occupazione è più diffusa nella componente femminile e si concentra per lo più nel settore dei servizi alla persona (65%, care giver e simili), sono distanti commercio (15.1%) e industria (9.1%). Il livello d’istruzione è medio-alto, il 46.6% degli occupati ha almeno un titolo secondario di secondo grado, il 20.8% è laureato.

Giuseppe Del Signore

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