Al cortile delle scuole elementari Giovanni Vidari siamo alle solite. Vale a dire, l’area è vietata agli alunni, da quando hanno ‘chiuso’ la zona adibita a cantiere perché la ditta è fallita. Il problema è che han lasciato tutto lì come era: è impensabile immaginare di veder giocare i bambini che frequentano la scuola tra i rifiuti. Della situazione ci parla il dirigente del comprensivo di via Valletta Fogliano che include anche il Vidari, Massimo Camola.
LA SITUAZIONE DELL’ISTITUTO«E’ vero la situazione è questa da quando la ditta che aveva preso in carico l’appalto è fallita. Ora, dal momento che in corso c’è una procedura fallimentare, non è possibile spostare i mezzi d’opera così come i materiali che si trovano in cortile. Se altre questioni sono state superate, mi riferisco al fatto che le finestre sono state installate, resta la questione dello sgombero dell’area occupata dal cantiere: e non si tratta di un problema da poco, visto che quell’area serviva per permettere ai bambini di stare all’aperto: ora se il tempo lo permette le maestre assieme agli alunni sono costretti ad andare al Parco Parri o a fare un giro nel centro storico della città».
LE CAUSE DEL PROBLEMA Secondo Massimo Camola «il problema del Vidari è il Vidari stesso: stiamo parlando di una struttura obsoleta, poco alla volta abbiamo cercato di sistemare laddove si creava un problema, di mettere una ‘toppa’: è inevitabile: un edificio di queste dimensioni ha bisogno di manutenzione continua, costante, programmata, se non si fa, le conclusioni sono quelle che stiamo osservando. Solo che adesso i tempi si stanno allungando un po’ troppo: lo spazio impegnato dal cantiere è una zona di cui ci si potrebbe riappropriare, è ampia, ma, per i motivi che ho accennato non è possibile». Continua «i genitori non sono contenti, così come non siamo contenti noi. Ma sono convinto che nemmeno il Comune lo sia. Lo stesso Comune si è attivato per affidare la conclusione dei lavori ad altri ma io non ho ricevuto nessuna risposta formale: e non si tratta di una cosa di poco conto. Sappiamo tutti che a parole è tutto semplice ma i fatti sono un’altra cosa. Inoltre – prosegue il dirigente – due righe scritte rassicurerebbero di più di un “ci stiamo attivando”: insomma, io mi aspetto che mi scrivano».
ACCELELARE GLI INTERVENTI E i problemi non sono finiti qui. Infatti «ci sono ancora degli interventi da realizzare nei bagni – dice il dottor Massimo Camola – vale a dire: i lavori sono rimasti fermi allo stop dovuto al fallimento della ditta che ha chiuso ogni ‘operazione’». Insomma alle scuole Vidari si sta vivendo una situazione che appare paradossale: la ‘popolazione’ scolastica conta più di 500 alunni: un numero che non può non far riflettere e invitare ad accelerare le operazioni che metterebbero fine a una condizione a dir poco disagevole. «Il comune si è attivato per affidare la conclusione dei lavori ad un’altra ditta – spiega Camola – ma finora non abbiamo avuto alcuna risposta formale». Andrea Ceffa, sindaco della città spiega «abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà burocratiche per chiudere con la società che aveva in carico i lavori non terminati. Ora è stata identificata un’altra impresa, la stessa che dovrebbe aver fatto o che farà un sopralluogo in questi giorni. Alla fine dei sopralluoghi, avendo acquisito informazioni precise, sapremo come procedere».
Isabella Giardini