Ferrera Erbognone, la Regione stoppa lo screening

La Regione stoppa l’indagine sugli zero contagi di Ferrera Erbognone. Il piccolo comune lomellino (poco più di 1000 abitanti) nei giorni scorsi è stato al centro di una curiosa vicenda che l’ha portato agli onori delle cronache nazionali: tra gli abitanti, infatti, sarebbe dovuta partire una sperimentazione per appurare o meno la presenza nel sangue di anticorpi per contrastare il Covid-19 in quanto nessun residente avrebbe ancora contratto il nuovo coronavirus. Ferrera, in effetti, presenta un numero di contagi pari a zero: un dato che può balzare all’occhio in questo periodo dove molti centri, dai più grandi a quelli minori, sono costretti a fare la conta di malati e decessi, ma che a conti fatti non è un unicum non solo sul panorama della provincia di Pavia, ma neanche in quello della Lomellina. Vuoi per l’isolamento, vuoi per una popolazione in gran parte non giovanissima e quindi poco incline agli spostamenti, vuoi anche per un senso di comunità più spiccato che porta a un maggior rispetto delle regole e delle restrizioni, non mancano infatti sul territorio le località di piccole dimensioni che stanno superando per ora indenni questo periodo di epidemia.

La circostanza ha comunque spinto il sindaco Giovanni Fassina a proporre agli abitanti uno “screening” del sangue, da eseguirsi in un laboratorio nella vicina Sannazzaro, per valutare la presenza di difese immunitarie particolari. I risultati degli esami sarebbero poi stati analizzati dall’Irccs Mondino, al quale la stessa amministrazione erbognina aveva chiesto collaborazione.

«L’interesse allo studio nutrito dall’amministrazione comunale di Ferrera Erbognone l’ha spinta a richiedere una consulenza indipendente al nostro istituto per l’analisi tecnico-scientifica dei risultati dello screening condotto da un laboratorio esterno idoneo all’impiego della metodica – spiegano dal Mondino, che annovera tra le proprie attività di ricerca le metodiche di standardizzazione delle procedure di laboratorio per la determinazione di anticorpi – Tale iniziativa non può assumere alcun significato diagnostico o prognostico, onde evitare di generare falsi miti e infondate aspettative nella popolazione».

L’indicazione dell’istituto, comunque, restava quella di sottoporre l’iniziativa al vaglio delle autorità regionali, stessa linea alla quale si era adeguato il comune di Ferrera: «Non penso che il nostro zero casi – spiegava qualche giorno fa il sindaco Fassina – sia dovuto alla genetica dei nostri cittadini. Semplicemente rispettiamo tutti le regole che ci hanno imposto e fortunatamente non si sono ancora registrati casi in paese. L’idea delle analisi del sangue è stata approvata e finanziata dal Comune di Ferrera, e abbiamo chiesto di avviare l’iter per farlo. Siamo in attesa del via libera della Regione». Autorizzazione che, però, non è arrivata: secondo una nota diffusa dal direttore generale di Ats Pavia Mara Azzi, Regione Lombardia ritiene che i laboratori pubblici o privati a contratto non attivati dall’unità di crisi non debba eseguire la ricerca di Covid-19. Questo perché i metodi per la ricerca di anticorpi IgM e anti IgG sono ancora oggetto di approfondimento e quindi non possono essere usati nella diagnostica.

Af, Sc

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