Lomello, in arrivo il millenario della basilica

“Ereditare il patrimonio culturale religioso”. È la mostra che sarà inaugurata dal vescovo Maurizio Gervasoni il 19 gennaio e resterà aperta fino alla fine del mese presso la basilica di Santa Maria Maggiore a Lomello, che nel 2025 celebrerà i mille anni di fondazione.

L’UNIVERSITA’ Per un intero semestre gli studenti del corso di Restauro Architettonico dell’Università di Pavia, tenuto da Olimpia Ñiglio, hanno frequentato il complesso architettonico che rappresenta uno dei massimi esempi della prima architettura romanica europea. La classe, formata da studenti provienti da dodici Paesi diversi del mondo, ha saputo tessere relazioni non solo con gli abitanti del posto, che hanno portato loro fotografie e documenti storici, ma anche con la Diocesi di Vigevano e la parrocchia. Il primo a credere nel progetto, e a stipulare una convenzione con l’Università, è stato il parroco, don Roberto Signorelli.

I MILLE ANNI L’accordo ha posto le basi per attivare e promuovere un programma scientifico e culturale di valorizzazione del patrimonio religioso non solo di Lomello ma anche di un triangolo più ampio che include Vigevano e Pavia. Per il 2025 saranno programmati seminari, workshop periodici e un convegno internazionale. In quattro mesi gli studenti hanno effettuato rilievi sul patrimonio esistente con l’utilizzo della più moderna tecnologia, per poi elaborare progetti di valorizzazione. E’ stata un’esperienza speciale per i ragazzi. I residenti sono stati contagiati dal loro entusiamo e hanno recuperato dai cassetti documenti e fotografie d’epoca. Tre signore hanno portato quelle del loro matrimonio e del battesimo dei figli in basilica.

IL COMITATO Attorno al progetto dell’ateneo di Pavia, in trasferta per 4 mesi lo scorso anno a Lomello, è sorto anche un comitato cittadino, coordinato dal parroco, che si riunisce ogni due settimane per mettere in cantiere le celebrazioni che si avvicinano. La valenza dell’accordo è sottolineata anche da Alessandra Ferraresi, presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Pavesi, che ha subito aderito alla cordata. E’ della partita anche l’Eni, interessata a un’integrazione sostenibile con il territorio.

Davide Zardo

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