Coronavirus tutta l’Italia come la Lombardia

Il Governo ha deciso di estendere a tutto il territorio italiano i provvedimenti presi per la Lombardia e le 14 province del nord e centro della penisola che erano state incluse nella cosiddetta “zona arancione”. «Siamo consapevoli – spiega il presidente del consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa – di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini. Sono abitudini che con il tempo potranno essere adattate, ma tempo non ce n’è, i numeri ci dicono che c’è una crescita importante di contagi e di persone ricoverate in terapia intensiva, subintensiva e decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo cambiare per il bene di tutti e subito». Dunque non esiste più alcuna distinzione all’interno del Paese: «Non esisterà più – dichiara sempre Conte – zona 1 e zona 2. Ci sarà l’Italia: se dobbiamo scegliere, scegliamo la salute dei nostri concittadini. Ognuno deve fare la sua parte». Il messaggio è chiaro e il premier lo riassume con lo slogan «io resto a casa». Il provvedimento d’urgenza è stato preso a fronte dell’aumento dei casi di coronavirus, che oggi hanno toccato quota 7985 per i positivi, con un incremento di 1598 unità in 24 ore (+25%), 102 guariti (in tutto 724) e 97 morti (in tutto 463), per un totale di 9172 persone contagiate dall’inizio dell’epidemia, ma anche in conseguenza delle scene di assembramenti provenienti da vari angoli del Paese, dalla movida del sabato sera alle file nelle piste sciistiche, queste ultime già stigmatizzate nel pomeriggio dal Ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, secondo cui «operazioni pubblicitarie e di marketing come quelle fatte sull’Abetone sono da stigmatizzare e sono l’esempio di ciò che non va fatto», tanto che «visto che il messaggio non è passato attraverso l’autodisciplina, abbiamo deciso all’unanimità di chiudere tutti gli impianti sciistici del Paese». Parole che hanno anticipato la decisione di questa sera, la quale prende la forma di un nuovo Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale questa sera e sarà esecutivo da domani fino al 3 aprile, salvo ulteriori proroghe. Stop anche alla scuola in tutta Italia fino a questa data e stop alle manifestazioni sportive: «Non c’è ragione – afferma Conte – per cui proseguano le manifestazioni e le gare, tra cui il campionato di calcio; i tifosi ne devono prendere atto, come tutti». Tutti i provvedimenti sono stati decisi in concerto e con la condivisione dei ministri e dei presidenti delle Regioni, «tutti hanno condiviso l’estensione all’intera penisola delle prescrizioni», che vedono il sostegno di tutte le principali forze politiche, non ultime quelle di opposizione. Possibile che sia individuato un commissario ad hoc per l’emergenza, in particolare per la gestione degli approvvigionamenti.

Giuseppe Del Signore, Alessio Facciolo

Le ultime

E a Suardi riapre il negozio

Dopo tre anni il piccolo borgo di Suardi torna...

Prestazioni private per ridurre le attese

Lavoro intramoenia tra dubbi e aspettative. I medici assunti...

Sarah Toscano sarà in finale ad Amici 23

Nella finale del talent show Amici 23 in programma...

Ambienti scolastici / Scuole “inquinate“ tra Vigevano e Lomellina

A Vigevano una scuola su cinque è vicina a...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.