Schiantarelli, il medico mortarese volontario al Meeting di Rimini

Da (ex) primario a responsabile delle pulizie al Meeting di Rimini questo il ruolo che il dottor Camillo Schiantarelli si è scelto da anni. E, nel suo ruolo di volontario, non è mancato neanche all’appuntamento di due settimane fa. «Sono anni che vado al Meeting di Rimini – esordisce Camillo Schiantarelli, medico, volontario Croce Rossa ed ex primario di Medicina all’Ospedale Asilo Vittoria – è un appuntamento fisso che coinvolge oltre a me, mia moglie e le mie figlie e amici. Sfruttiamo il periodo del Meeting oltre che per partecipare alle varie proposte religiose, culturali, anche per andare al mare e, nel mio caso, di svolgere servizio di volontariato».

«Ho iniziato a frequentare, con la mia famiglia, il Meeting – prosegue Schiantarelli – andavamo al mare e poi a seguire i vari eventi. Sono stato in seguito coinvolto con colleghi medici pavesi (dottor Teggia, Pasi) a fare il volontariato. Serviva nelle pulizie e ho iniziato così a dare una mano con scopa e bidone. Ho sempre proseguito con questa funzione, tranne un anno in cui si parlava di Cina e ho svolto il mio impegno di volontariato come medico specializzato in agopuntura. Poi mi sono sempre dedicato alle pulizie». Tutta la gestione del Meeting è svolta da volontari, soprattutto giovani che si ritrovano ogni anno per il consueto appuntamento. «Anche quest’anno sono andato a svolgere servizio, ma anche a seguire molti incontri – prosegue il medico mortarese – ci sono molti giovani e c’è sempre un adulto che coordina. Io coordino la squadra di pulizie del turno serale, cioè dalle 19 alle 24. Il nostro compito è mantenere decorosi i locali. Anche se chi frequenta il Meeting è attento, capita sempre di dover pulire. Ecco il mio ruolo, con tanti altri volontari, è quello. Tenere pulito».

Ma il dottor Schiantarelli non è stato l’unico mortarese presente. Oltre alla moglie Piera (ex insegnante e crocerossina), c’era anche Rosanna Panissari (insegnante); da Vigevano Jacopo Chelazzi e la figlia Francesca, Luca Sormani e altri. «Io non svolgo servizio di volontariato – precisa Piera Bardoni Schiantarelli – mi godo Rimini e il Meeting appieno. Certo non riesco a seguire tutto, ma è sempre un grande arricchimento. L’atmosfera che si respira al Meeting è unica. Ci sono incontri religiosi, si parla di problemi educativi e culturali. Ci sono anche i politici, ma con ruoli minori rispetto a quanto viene proposto dai media. Ci sono sempre diversi interlocutori sul palco, questo consente di sentire varie voci ed opinioni, anche provenienti da religioni diverse. Quest’anno si è ricordato don Milani; molto bella la presentazione della figura di Teresa di Lisieux a 150 anni dalla nascita. Una figura riconosciuta anche dall’Unesco. Ma è interessante anche vedere le diverse mostre».

Piera Bardoni parla di una testimonianza che l’ha molto colpita: «Mi ha colpito molto l’esempio delle monache presenti a Azar, in Siria al confine con il Libano: è un piccolo gruppo di suore di clausura in un territorio musulmano, che hanno saputo essere ben accolte da tutti. Il loro monastero è addirittura meta di sposi musulmani che lo utilizzano per le foto di nozze. Le monache, in un luogo difficile colpito dalla guerra, poi dal Covid e dal colera, non sono mai venute meno al loro impegno di presenza orante e gratuita, continuando ad essere testimoni credibili e segno di speranza per tutti. E’ un’esperienza che consiglio a tutti. Si respira davvero un senso di amicizia universale. Poi si può unire anche il mare, che non guasta mai».

Giorgio Giuliani

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