Asm, niente bonus per chi dona il sangue

Neomamme e donatori di sangue che lavorano per Asm Vigevano e Lomellina non hanno diritto al premio di risultato, ma Veronica Passarella, amministratore unico, apre alla possibilità di effettuare modifiche al documento siglato tra la municipalizzata e la rappresentanza sindacale interna che regola l’erogazione del premio di risultato. Modifiche che a oggi non ci sono.

APERTURA «Rinnovo la mia collaborazione e disponibilità nei confronti delle parti sindacali – ha reso noto Passarella con un comunicato stampa – anche qualora le stesse intendessero disdire o rivedere i contenuti già avvallati». Al momento, l’accordo che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2026 attesta che maternità facoltativa, congedo matrimoniale, allattamento, donazioni di sangue e malattie oltre le 77 ore vengono considerate assenze vere e proprie. Il dietrofront dell’amministratore unico di Asm Vigevano e Lomellina Spa arriva comunque nei giorni successivi a un’intervista rilasciata al quotidiano La Provincia Pavese. Con le sue dichiarazioni antecedenti all’uscita del comunicato, Passarella aveva fatto presente che le stime per l’allattamento, la maternità facoltativa e le donazioni sanguigne avvrebbero visto ridotto il premio di al massimo 10 euro.

BASTA ASSENZE Una cifra da considerarsi irrisoria secondo la sua visione, nonostante nella nota abbia evidenziato di non aver «espresso né manifestato alcuna contrarietà nei confronti dei lavoratori che si assentano per la donazione del sangue, una risorsa preziosa per salvare vite umane. Ugualmente reputo le assenze per allattamento, uno strumento utile alle esigenze legate alla maternità e alla famiglia». Tutte categorie, quelle nominate da Passarella, che vengono equiparate senza alcuna distinzione a chi si assenta dal lavoro per futili motivi. E per quanto Passarella possa aver affermato che l’obiettivo del nuovo accordo non sia la mera lotta all’assenteismo, il documento stabilisce nero su bianco che i dipendenti che raggiungeranno un tasso di assenze superiore al 20% non percepiranno alcun premio. L’erogazione del bonus tiene conto del ruolo dei dipendenti e va da 1175 a 2873 euro. Chi non avrà accumulato assenze, riceverà l’importo massimo. Non proprio una sorpresa visto che il problema assenteismo esiste e lo si percepisce dando uno sguardo ai tassi di assenza pubblicati sul sito di Asm Vigevano e Lomellina. Il picco di assenze tra i dipendenti si è raggiunto durante il terzo trimestre del 2023, nell’area tecnica si è registrato un tasso di assenze del 31,49%, mentre nell’area amministrativa è ammontato al 23,91%. A conti fatti a pagare però, oltre ai classici furbetti, sono anche persone che si assentono per effettuare gesti di senso civico come le donazioni di sangue o per comprovate esigenze personali, tra le quali l’allattamento dei figli. Domenico Lo Meo, uno dei tre rappresentanti sindacali che ha firmato l’accordo, contattato telefonicamente da L’Araldo per avere delucidazioni a riguardo, ha detto di «non voler rilasciare dichiarazioni» prima di riagganciare bruscamente.

REAZIONI Filctem-Cgil Pavia è pronta a schierarsi al fianco dei dipendenti: «Garantiamo appoggio ai dipendenti che vorranno battersi contro questo contratto – afferma Giovanna Currò – vengono puniti lavoratori per diritti che hanno garantiti per legge. Non si tiene in considerazione il fatto che lavorare e contribuire al raggiungimento del miglioramento delle performance non dipende solo dalla presenza. Se una mamma si allontana anche per due ore al giorno, queste ore come verrebbero considerate? Come Cgil avevamo chiesto di partecipare al tavolo d’incontro per discutere del tema ma a quanto pare, hanno preferito muoversi diversamente».

CRITICHE Non è mancata l’indignazione da parte di esponenti della politica cittadina: «Troviamo vergognoso il fatto che si tenti di discriminare le lavoratrici che esercitano un loro diritto, quello dell’allattamento – fanno sapere con una dichiarazione congiunta i consiglieri comunali del Partito democratico Alessio Bertucci e Arianna Spissu – e i lavoratori e le lavoratrici che compiono un atto disinteressato così prezioso come la donazione del sangue».

Edoardo Varese

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